Un ragazzo di origini africane è stato aggredito a Taranto da un gruppo di minorenni su un bus dell’Amat che dal mare (Saturo) stava rientrando in città. Secondo quanto riferito dai sindacati dei trasporti, gli aggressori erano “dotati di tirapugni e coltelli”. Alla vittima è stato prima intimato di scendere dall’autobus con minacce pesanti. Secondo i testimoni, sarebbero legate proprio alle sue origini e al colore della sua pelle. Poi sono partite le botte al volto e al torace.
Per i sindacati Filt Cgil, Uil Trasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Sinai Taranto, “l’episodio mostra ancora una volta l’insicurezza del trasporto pubblico per chi ci lavora e per chi intende utilizzarlo e a nulla e’ valso anche l’utilizzo da parte del conducente dell’autobus della linea 16 del ‘red button’, il pulsante di emergenza presente sul mezzo e decantato dall’azienda come mezzo per interventi tempestivi”.
“Il conducente del bus ha azionato il pulsante – evidenziano i sindacati – ma non è arrivato nessun soccorso. Carabinieri e autoambulanza sono arrivate solo dopo il contatto diretto dell’autista con le forze dell’ordine e gli operatori del 118”. Per mercoledì 14 giugno, dalle 9 alle 12, i sindacati hanno indetto un sit in di protesta del personale delle aziende di trasporto sotto la prefettura di Taranto.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-06-08 13:22:13 ,bari.repubblica.it