L’udienza di Donald Trump al tribunale di Miami è durata 47 minuti. L’ex presidente si è dichiarato non colpevole dei 37 capi di accusa mossi nei suoi confronti e ha lasciato la struttura, salutando i sostenitori assiepati all’esterno. In aula era presente anche il procuratore speciale Jack Smith.
Come è successo a Manhattan, l’ex presidente è stato messo temporaneamente in custodia e ha dovuto sbrigare tutte le pratiche prima di comparire in aula, ma non ha dovuto sottoporsi alla foto segnaletica. Trump è stato accompagnato in tribunale a Miami dal figlio Eric.
Su cosa vertono i capi d’accusa contro Trump
I 37 capi di accusa riguardano la cattiva gestione di documenti riservati, inclusi 31 capi d’accusa ai sensi di uno statuto dell’Espionage Act sulla conservazione intenzionale di informazioni sulla difesa nazionale. Fra gli altri reati compaiono l’accusa di aver ostacolato la giustizia e di aver fatto false dichiarazioni. Secondo gli inquirenti, Trump avrebbe conservato documenti relativi agli «armamenti nucleari negli Stati Uniti» e alle «capacità nucleari di un Paese straniero», oltre a documenti relativi ai briefing dell’intelligence della dimora Bianca, tra cui alcuni che descrivono in dettaglio le capacità militari degli Stati Uniti e di altri Paesi.
I procuratori sostengono che Trump avrebbe mostrato i documenti a persone che non avevano le autorizzazioni di sicurezza per esaminarli e in seguito abbia cercato di nascondere i documenti ai suoi stessi avvocati mentre cercavano di soddisfare le richieste federali di trovare e restituire i documenti.Le accuse più gravi comportano pene fino a 20 anni di carcere.
Pompeo, Trump ha sbagliato su carte segrete
Donald Trump ha «sbagliato» sulle carte segrete a Mar-a-Lago. Lo afferma l’ex segretario di Stato Mike Pompeo in un’intervista a Fox. «Se le accuse sono vere, e molte sembrano esserle, Trump aveva dei documenti riservati che non avrebbe dovuto avere e quando gli è stata concessa la possibilità di restituirli per qualche motivo non lo ha fatto», dice Pompeo sottolineando che «questo non è in linea» con «l’impegno a proteggere i soldati americani».