Il Comune di Genova “ha indetto un bando per selezionare giovani artisti e gruppi musicali per esibirsi nell’ambito della rassegna Mal Music nella sala verde del museo di archeologia ligure di Villa Pallavicini a Pegli prevista per la fine di luglio-inizio agosto, il tutto a titolo gratuito. A detta del sindaco Bucci si tratterebbe di un’opportunità per promuoversi, ma in realtà lavorare gratis senza la copertura delle spese e senza attrezzatura di alcun tipo, se non un palco vuoto privo di service musicale, assumendosi anche le responsabilità di quello che potrebbe accadere durante lo svolgimento della performance, non è lavoro ma sfruttamento. Il lavoro va pagato”. Lo scrivono in una nota la Camera del Lavoro e il sindacato lavoratori comunicazione della Cgil di Genova.
Non è il primo caso a Genova di polemiche per l’utilizzo di professionisti non pagati o sottopagati. Era già successo qualche mese fa in occasione di un bando del Museo del Mare quando era uscito un bando per un “volontario da valorizzare”: attraverso sei mesi di lavoro non retribuito per quattro ore al giorno, quattro giorni alla settimana. Ma non un volontario qualsiasi, uno con una buona conoscenza dei temi legati alla migrazione italiana dal diciannovesimo al ventunesimo secolo, “capacità di ricerca relativamente alle fonti sul ruolo di Genova e del suo porto nei percorsi migratori dei secoli XIX – XX”, conoscenza della videoscrittura, del programma Excel e strumenti per la comunicazione via email e la condivisione di materiali on line; capacità di sintesi ed elaborazione contenuti per i social media, buone capacità comunicative e relazionali e, non ultimo, un’ottima conoscenza della lingua inglese: “preferibilmente madrelingua o comunque perfettamente bilingue”. Per altro aveva suscitato critiche anche la ricerca del Comune di Genova per volontari da utilizzare per la Ocean Race.
Ora tocca ai musicisti l’offera di lavorare gratis. La polemica è approdata anche in consiglio comunale con un’interpellanza alla quale ha risposto l’assessora Francesca Corso, dicendo che “non rappresenta un’opportunità di lavoro, ma un’oppurtunità di visibilità per le band emergenti”
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-06-14 12:13:49 ,genova.repubblica.it