A differenza del doppiaggio qui non ci sono immagini a guidare l’interpretazione: è stato più complesso?
In realtà è più simile al doppiaggio che a registrate un audiolibro, in cui sì ci sono dei dialoghi ma la maggior parte è narrazione in cui devi cercare la voce da zero. Qui c’è un personaggio che interagisce con altri personaggi, l’unica differenza è che non c’è una traccia visiva a sostenerti, ma senti invece le battute dell’originale che sono una specie di guida, anche se non del tutto vincolante.
In generale avresti mai pensato di interpretare un supereroe?
Onestamente no, ma questo è un supereroe decisamente sui generis: è imbolsito, provato dagli anni e dagli eventi, c’è anche un po’ di ironia in tutto ciò. E laddove c’è ironia io mi trovo sempre bene. In base anche alle indicazioni che mi ha dato il direttore del doppiaggio Marco Mete, Star-Lord doveva essere una specie di cowboy suonato che si pensa ancora capace di fare tante cose ma deve poi fare i conti con la realtà. Ci sono riferimenti per esempio ai western, anche come modo di interpretare le battute.
Pur essendo una serie supereroistica, in effetti, ci sono temi che possono richiamare la nostra attualità, da un attacco alla cultura bruciando i libri a un pianeta sull’orlo della distruzione: ci pensavi mentre registravi?
Oltre all’intrattenimento, in queste storie che sembrano svolgersi a distanze siderali da noi, sia come tempo che come luogo, in realtà c’è un’attinenza legata anche alla nostra storia recente o passata: per esempio le dittature, nelle quali la diffusione della cultura è un pericolo, il giudizio critico è qualcosa da stroncare. Anche in questa storia troviamo appunto chi brucia i libri, a livello metaforico può riverberarsi anche nel presente, se pensiamo a tutte le volte in cui le voci di intellettuali, scrittori o artisti non graditi vengono messe a tacere.
E poi la Terra di per sé non se la cava benissimo…
Sì, siamo in un futuro in cui la Terra come la conosciamo noi non esiste più, ampiamente distrutta e dominata dai cattivi di turno, e al posto dei cattivi chiunque ci può mettere metaforicamente chi vuole. Ma è interessante anche qui l’idea di innescare una riflessione sull’ecologia e di come tutto nel futuro del pianeta è connesso, dall’ambiente alla politica.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-06-28 14:39:26 ,