La scorsa settimana Microsoft Bing ha annunciato l’introduzione della nuova funzionalità “Browse with Bing”, che permetteva agli utenti di navigare in rete utilizzando il supporto di ChatGpt. L’opzione, lanciata nella versione di beta test, è stata però disabilitata da OpenAI dopo pochissimo tempo perché, in alcuni casi, permetteva di accedere in forma totalmente gratuita a contenuti a pagamento. Secondo quanto riportato dalla stessa compagnia, “se un utente richiede specificamente il testo completo di un’URL”, la funzione potrebbe soddisfare questa richiesta, indipendentemente dal fatto che la suddetta pagina fosse gratuita o visualizzabile previa abbonamento.
A partire dal 3 luglio, quindi, OpenAI ha scelto di disabilitare la funzione per precauzione, “al fine di tutelare i proprietari dei contenuti”. Nel frattempo, la società ha fatto sapere che sta lavorando per risolvere il problema, così da riuscire a ripristinare il servizio nel più breve tempo possibile. A quanto pare, infatti, alcuni utenti si sono accorti rapidamente della possibilità di utilizzare la nuova opzione di Bing per aggirare i paywall dei contenuti a pagamento, cominciando subito a condividere in rete suggerimenti utili per riuscire a usufruirne in maniera illecita.
E così, per evitare problemi di sorta, OpenAI si è vista costretta a disabilitare temporaneamente “Browse with Bing”. D’altronde, la società è già coinvolta in una serie di controversie legali alquanto spinose, inclusa l’accusa di aver utilizzato libri protetti da copyright come dati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale senza pagare gli autori o richiederne il consenso. E come non menzionare anche l’accusa di aver collaborato con piattaforme come Snapchat, Spotify, Stripe, Slack e Microsoft Teams per raccogliere segretamente i dati degli utenti. Insomma, OpenAI non sembra passarsela bene. E aggiungere a queste questioni legali l’ennesima causa per un comportamento illecito del suo chatbot era proprio quello che non ci voleva. Ma questo la società lo sa bene.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-07-05 15:57:03 ,