Le classifiche, specialmente di certi tipi, vanno prese con cautela. Vale anche quando si parla di passaporto. L’Henley Passport Index si è tuttavia guadagnato negli anni un certo credito. Si tratta del ranking di tutti i passaporti del mondo in base ai paesi e territori ai quali danno accesso senza dover preventivamente richiedere un visto. L’indice, che da anni compete con un altro predisposto da Arton Capital, si basa esclusivamente sui dati forniti dalla Iata, l’International Air Transport Association (l’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, in Canada), rielaborati appunto dal team dello studio Henley & Partners.
Per il 2023 il passaporto che volgarmente viene definito “più potente” è quello del Giappone, che dà accesso a 193 paesi e territori senza dover richiedere autorizzazioni e visti. In realtà condivide il podio con quello di Singapore. Al secondo posto c’è quello della Corea del Sud (192) seguito al terzo posto da Germania e Spagna con 191 destinazioni. Come si vede, le differenze sono minime e anche piccole modifiche nelle policy di un solo paese potrebbero cambiare la situazione in vetta. Quello italiano è uno dei passaporti più forti del pianeta: si colloca alla quarta piazza con 190 paesi e territori accessibili “visa free” a pari numero con Finlandia e Lussemburgo. I primi posti sono elencati nella gallery a seguire. Agli ultimi si collocano invece Pakistan, Siria, Iraq e Afghanistan con punteggi fra 32 e 27 per l’Afghanistan.
L’indice include 199 passaporti e 227 destinazioni e lo studio internazionale stila il rapporto da 18 anni, aggiornandolo regolarmente con analisi di esperti, riportando le modifiche legislative e di fatto trasformando questa classifica in uno strumento utile per chi si occupa di viaggi ma anche di geopolitica ed equilibri internazionali.
Qualche informazione utile per comprendere meglio l’indice. Primo: ogni destinazione accessibile senza visto vale un punto, per cui c’è completa simmetria fra il punteggio e il numero delle destinazioni. Lo stesso discorso vale anche per i cosiddetti “visa on arrival”, per le autorizzazioni elettroniche al viaggio o per i permessi turistici. Insomma, la classifica riporta tutti i posti in cui si può entrare senza preoccuparsi di alcuna incombenza prima di imbarcarsi o di partire. Allo stesso modo, il punteggio è 0 se occorre un visto o una pre-approvazione prima della partenza. Secondo: l’indice consente anche di verificare l’evoluzione di un passaporto nel corso dei 18 anni, navigando fra i dati, o di comparare le destinazioni per capire come e dove andare o quali siano i rapporti fra i rispettivi paesi. Le questioni di immigrazione sono spesso elementi di trattativa e di relazione fra governi e amministrazioni.
Leggi tutto su www.wired.it
di Simone Cosimi www.wired.it 2023-07-08 04:30:00 ,