Oppenheimer, l’atteso film diretto da Christopher Nolan, apparirà sul grande schermo negli Stati Uniti venerdì 21 luglio, mentre in Italia dovremo attendere il 23 agosto per vederlo nelle sale. Protagonista il celebre fisico statunitense Robert Oppenheimer, noto principalmente per il suo contributo all’invenzione della bomba atomica. Vediamo chi era in un breve ritratto utile a comprendere meglio anche le vicende narrate nel film.
Il ritratto:
Un grande amore per la scienza
“La scienza non è tutto, ma è molto bella”, è una delle famose citazioni di Oppenheimer, come riporta la pagina a lui dedicata sul sito del Los Alamos National Laboratory, uno dei laboratori per lo studio dell’energia nucleare e lo sviluppo della bomba atomica di cui fu direttore negli anni della seconda guerra mondiale.
Nato nel 1904 a New York in una famiglia di origini ebraiche, Oppenheimer dette presto prova del suo genio scientifico: sin da bambino iniziò a interessarsi di fisica, chimica e mineralogia, e a soli 12 anni fu invitato dal New York Mineralogical Club a tenere una lezione. Nel 1922 si iscrisse alla prestigiosa università di Harvard (Stati Uniti), dove si laureò in chimica in soli tre anni. Presto però si rese conto che la sua vera passione era la fisica e nel 1925 si trasferì in Europa per proseguire i suoi studi.
Dopo un breve periodo trascorso nel laboratorio del premio Nobel per la fisica Joseph John Thomson, presso l’Università di Cambridge (Regno Unito), nel 1927 concluse il suo dottorato di ricerca presso l’istituto di fisica teorica dell’Università di Gottinga (Germania), sotto la guida di Max Born, anche lui insignito nel 1954 del premio Nobel per la fisica grazie ai suoi importanti contributi nell’ambito della meccanica quantistica.
… e per il deserto
Prima di iscriversi ad Harvard, però, Oppenheimer trascorse un periodo presso un ranch poco lontano da Santa Fe, in New Mexico, durante il quale si innamorò del deserto. E fu poi molti anni dopo, durante gli anni di Los Alamos, che queste sue due grandi passioni, quella per la scienza e quella per il deserto, poterono incontrarsi.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-07-17 15:17:30 ,