I giudici della Corte costituzionale: corrispondenza, pure su strumenti altrui
Le chat e le mail inviate a un parlamentare, o a lui dirette, nel caso di un’indagine, devono essere sempre autorizzate dalla Camera di appartenenza, anche se si tratta di messaggi contenuti in dispositivi sequestrati ad altre persone. A stabilirlo la Corte Costituzionale che ha dato ragione al leader di Italia viva, il senatore Matteo Renzi, risolvendo il conflitto di attribuzione proposto dal Senato nei confronti della Procura di Firenze sul caso Open. Al centro del ricorso le chat trovate nel cellulare degli imprenditori amici di Renzi, Vincenzo Manes e Marco Carrai (sequestro, questo, poi annullato definitivamente dalla Cassazione). Quelle conversazioni whatsapp erano state acquisite dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi in quanto ritenute documenti, secondo l’orientamento della Cassazione, e non corrispondenza.
Ora con la sentenza 170 del giudice Franco Modugno, la Consulta ha ritenuto che per i messaggi valgano le regole della corrispondenza, costituzionalmente rilevante e la cui tutela non si esaurisce, come sostenuto invece dalla Procura di Firenze, con la…
Author: Antonella Mollica
Data : 2023-07-27 18:46:53
Dominio: www.corriere.it
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