Il sindaco di Taormina e il seggio di Berlusconi. «E alle Europee col Terzo Polo per interesse»
«Arriverò a Monza dalla Sicilia con la valigia di cartone».
Cateno De Luca un migrante della politica?
«Nel 1958 mio padre emigrò a Monza perché da noi non c’era lavoro e per due anni abitò con altri tre operai in una baracca di 20 metri senza servizi. È un ricordo intimo, lo racconto perché credo molto nelle coincidenze della vita».
Davvero pensa di poter battere Adriano Galliani nel seggio che fu di Berlusconi?
«Chi è Galliani? Galliani chi?».
Il vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza calcio.
«Continui a fare il calciatore, la politica è una cosa seria — risponde al cellulare il sindaco di Taormina, 51 anni —. Molti sottovalutano che in quel collegio il 50% degli elettori è meridionale e che dove ho giocato in prima persona, come a Messina e Taormina, ho vinto. Per natura non metto limiti alla provvidenza».
«Sono arrivato secondo solo perché c’era l’election day. Hanno evitato il Catemoto, per dirla con il titolo di un mio libro, ma ora si ritrovano con la Regione nelle mani di una banda bassotti politica e con Schifani presidente, il miglior servo o servitore dello Stato».
L’altro sfidante a Monza è Marco Cappato. Lo conosce?
«Sì, ma sul suicidio assistito siamo in antitesi. Dio ci dà la vita e Dio ce la toglie, chi accompagna agli…
Author: Monica Guerzoni
Data : 2023-08-05 05:36:03
Dominio: www.corriere.it
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