Dopo il raid nel quartiere della periferia più degradata di Napoli, Caivano, uno show con forze dell’ordine e telecamere, il governo mostra di nuovo i muscoli: “Conto che in Consiglio dei ministri domani ci sia un provvedimento a proposito di baby gang e delinquenza minorile, che aumenta i controlli e le sanzioni”, dice infatti in un’intervista a Rtl 102,5 il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini.
“Abbassare l’età per essere imputabili è utile perché il 14enne che gira con un coltello o con una pistola, è capace di intendere e volere e se sbaglia, se uccide, se rapina, se spaccia deve pagare come paga un 50enne”, spiega ancora. “La sicurezza è una priorità” e il provvedimento, sottolinea, “era già pronto da tempo perché i decreti non si fanno in un quarto d’ora” e l’operazione a Caivano non è stata “uno show”.
Il rafforzamento dell’obbligo scolastico
Nella bozza del dl sul contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all’esame oggi del pre Consiglio dei ministri si punta anche a rafforzare l’obbligo scolastico. Per quanto riguarda l’inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei minori, chiunque – si legge nella bozza del dl – rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni”. “Non ha altresì diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo”, si legge ancora nella bozza del dl.
Il divieto di possedere computer e cellulari
L’avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. E se il soggetto al quale è stato notificato l’avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”. Così una bozza del dl di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all’esame oggi del pre Consiglio dei ministri.
L’ammonimento e la multa
Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto ala procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca “unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”. Nei confronti di chi “era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.
Il Daspo urbano e l’avviso orale anche per i 14enni
Un altro articolo si occupa di Daspo urbano e avviso orale del questore anche per i minorenni che abbiano compiuto 14 anni. “L’avviso orale può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”, si legge all’articolo 4 della bozza. “Ai fini dell’avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell’avviso orale di cui al presente comma cessano comunque al compimento della maggiore età”.
Pericolo per la sicurezza pubblica
Quanto al Daspo urbano, secondo l’articolo 2, “qualora le persone indicate nell’articolo 1 siano pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore, con provvedimento motivato, può ordinare loro di lasciare il territorio del medesimo comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni. Il provvedimento è efficace nella sola parte in cui dispone il divieto di ritorno nel comune, nel caso in cui, al momento della notifica, l’interessato abbia già lasciato il territorio del comune dal quale il questore ha disposto l’allontanamento”.
Vittime di reati online possono chiedere oscuramento di siti e social
Un’altra disposizione contenuta nella bozza del decreto contro la criminalità minorile prevede la possibilità per chi è vittima di un reato consumato online di chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati ai siti e ai social. “La vittima di un reato commesso per via telematica può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora la condotta, da identificare espressamente tramite relativo uniform resource locator (URL), non integri le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”, si legge nella bozza. “Qualora, entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dell’istanza di cui al comma 1, il soggetto responsabile non abbia comunicato di avere assunto l’incarico di provvedere all’oscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro quarantotto ore non vi abbia provveduto, o comunque nel caso in cui non sia possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l’interessato – prevede il testo della bozza – può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali”.
Via dagli istituti penali minorili i 21enni problematici
Altro provvedimento del decreto è quello che prevede che dagli istituti penali minorili possano essere allontanati i detenuti che abbiano compiuto i 21 anni se questi creano problemi all’ordine e alla sicurezza delle strutture. “Se il detenuto che ha compiuto ventuno anni, in espiazione di pena per reati commessi durante la minore età, con una o più condotte determina un grave turbamento dell’ordine e della sicurezza dell’istituto per minorenni, il direttore richiede al magistrato di sorveglianza per i minorenni il nulla osta al trasferimento presso un idoneo istituto per adulti individuato dal Dipartimento della amministrazione penitenziaria”, si legge all’articolo 9 della bozza. “Il magistrato di sorveglianza può negare il nulla osta al trasferimento presso l’istituto individuato, per comprovate ragioni di sicurezza anche del detenuto medesimo”.
Ai lavori socialmente utili
L’articolo 6 la bozza del dl contro la criminalità giovanile prevede che: “Il pubblico ministero nel caso di reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni di reclusione ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento subordinata alla condizione che il minore, con l’accordo dell’esercente la responsabilità genitoriale, acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma rieducativo che preveda, sentiti i servizi minorili di cui all’articolo 6 e compatibilmente con la legislazione sul lavoro minorile, lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.
Gli interventi a Caivano
Nella bozza del dl si prevedono, tra l’altro, interventi infrastrutturali urgenti in favore del Comune di Caivano. Con delibera del Consiglio dei ministri, “viene approvato il piano degli interventi” e viene nominato “un Commissario straordinario con il compito di procedere alla sua attuazione, con assegnazione delle relative risorse nel limite complessivo di euro 30 milioni, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione”.
L’impianto sportivo
“Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l’Autorità delegata per lo sport e i giovani predispone, sulla base delle attività istruttorie realizzate a cura degli Uffici del Genio civile, un Piano straordinario di interventi urgenti per il risanamento, il ripristino, il completamento, l’adeguamento, la ricostruzione e la riqualificazione del centro sportivo ex Delphinia di Caivano e per la realizzazione degli ulteriori interventi strumentali e connessi che interessino il centro sportivo ovvero pertinenze attigue”, si legge tra l’altro nella bozza del dl.
L’assunzione di 15 vigili urbani
Ed ancora: “Al fine di garantire l’incremento della sicurezza urbana ed il controllo del territorio, il comune di Caivano è autorizzato ad assumere a tempo indeterminato, mediante procedure concorsuali semplificate” o “mediante scorrimento di graduatorie vigenti di altre amministrazioni, comunque in deroga al previo espletamento delle procedure di cui all’articolo 30 del medesimo decreto legislativo, 15 unità di personale non dirigenziale del corpo della polizia locale“.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-09-06 13:41:13 ,www.repubblica.it