Un capolavoro dell’arte del XXI secolo come **Interstellar ** può nascere da un appuntamento al buio? Certo, dipende da chi sono le persone interessate.
In un qualche punto del tempo decenni fa, il grande cosmologo, astronomo, divulgatore e scrittore Carl Sagan pensò fosse il caso di organizzare un blind date per due persone che conosceva. Lei era Lynda Obst, la produttrice di Flashdance e Insonnia d’amore. Lui Kip Thorne, un fisico teorico specializzato in gravitazione, astrofisica e teoria della relatività generale.
L’incontro fu, almeno dal punto di vista cinematografico, assai fruttuoso: anni dopo, nel 1997, proprio a partire da un libro di Sagan, la Obst produsse Contact, film ritenuto uno dei punti massimi della “fantascienza intelligente” – e cui AstroWired dedicherà la seconda puntata di questa seconda stagione. Thorne collaborò al film come consulente.
Tuttavia, anche dopo il successo del film interpretato da Jodie Foster, qualcosa era rimasto in sospeso secondo la strana coppia formata dalla produttrice e dall’astrofisico. Cominciarono a pensare a una storia in cui l’Umanità avrebbe raggiunto gli angoli dell’universo più inaccessibili, che, va da sé, sono i buchi neri. Il duo produsse un trattamento di otto pagine, che subito suscitò l’interesse di Steven Spielberg e della Paramount Pictures, così entusiasti da annunciarne, nel 2006, un film e affidarne la scrittura a Jonathan Nolan, sceneggiatore e fratello del ben più noto regista Christopher, reduce dal successo planetario di film come Memento, Inception e la trilogia dedicata a Batman.
Quando Spielberg, nel 2009, iniziò le trattative che avrebbero portato il suo studio, la Dreamworks, dalla Paramount alla Disney, il progetto si trovò orfano del suo direttore d’orchestra. Comprensibile, a quel punto, che il suggerimento di Jonathan Nolan cadesse sul regista che conosceva meglio. Da lì in poi, Interstellar diventò il nuovo film di Christopher Nolan, che volle subito contattare l’astrofisico Thorne per le tante possibilità che il progetto cominciò a fargli intravedere. Per esempio quella di incoraggiare i viaggi spaziali, un tema che, fino a pochi anni prima, aveva stancato il pubblico e stremato le casse delle nazioni che avevano partecipato alla corsa oltre il cielo dei decenni precedenti.
Considerato uno dei film più importanti dell’era recente – niente male come esito di un incontro al buio – inevitabile Interstellar apra la seconda stagione di AstroWired, il nostro podcast dedicato alla relazione tra fantascienza e spazio (qui per riascoltare l’intera prima stagione). Altrettanto opportuno è che, dopo una panoramica sul film, a parlarne sia Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia spaziale europea e primo comandante italiano della Stazione spaziale internazionale, nonché uno dei nove candidati dell’Esa a partecipare alle prossime missioni lunari del programma internazionale Artemis.
In studio Emilio Cozzi, in produzione Livio Magnini. Coordinamento di Luca Zorloni.
Buon ascolto. E per aspera ad astra.
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di Emilio Cozzi www.wired.it 2023-09-07 04:50:00 ,