L’ex magistrato non condivide la linea dura: «Non è che il timore del carcere comporti necessariamente l’astensione da commettere reati»
Che gliene pare dottor Gherardo Colombo, lei che è stato magistrato, dei provvedimenti sui minorenni
?
«Secondo lei, è attraverso la minaccia di una punizione che si riesce a fronteggiare la trasgressione oppure attraverso l’educazione?».
Scolastica o familiare?
«Scolastica familiare, televisiva e attraverso i social. Vivi dove la violenza degli adulti è frequente, guardi la tv e vedi uccidere dalla mattina alla sera, i notiziari parlano di ammazzamenti in continuazione, ci sono un sacco di serie, film e trasmissioni in cui viene sostanzialmente esaltata la violenza, sia del trasgressore sia delle forze dell’ordine. A furia di far vedere che si ammazza, la gente impara ad ammazzare. Sui social fa furore il degrado della dignità delle persone».
Sembra esserci una recrudescenza delle violenze tra i più giovani.
«Sono i guai causati nella psiche dei ragazzi dalla pandemia e dalla interruzione della loro vita sociale, che è durata tanto ed ha provocato situazioni di disagio molto marcate che riguardano non soltanto l’aggressività nei confronti degli altri, ma anche nei confronti di se stessi, come i suicidi, gli atti di autolesionismo».
Cosa crede sia necessario?
«Se guardiamo dal campo educativo, credo servirebbe presenza costante di controllori nel territorio. Un conto è fare…
Author: Giuseppe Guastella
Data : 2023-09-07 20:22:40
Dominio: www.corriere.it
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