La leader Schlein: «Noi inclusivi». E su Giambruno ha commentato: «Dalla premier parole pericolose»
È accaduto ieri. A due giorni dal comizio con cui Elly Schlein chiuderà a Ravenna la festa nazionale dell’Unità, trentuno esponenti del Pd ligure hanno lasciato il partito per entrare in Azione
. Tra di loro, il consigliere regionale Pippo Rossetti e la consigliera comunale Cristina Lodi, due che raccolgono una considerevole messe di consensi (lei è stata la più votata alle ultime amministrative di Genova).
Forse è esagerato definirlo un terremoto, ma è senz’altro uno smottamento che dimostra quanto sia diffuso il malessere tra i dem. Malessere che traspare chiaramente dalla lettera con la quale gli esponenti del Pd spiegano la loro scelta: con Elly Schlein si è verificata «una netta svolta a sinistra in cui viene sostanzialmente negato il processo riformista messo in campo negli ultimi decenni. Per questo non ci sentiamo più a dimora nostra».
Il Pd versione Schlein fa mostra di non accusare il colpo. Per lo più tace, anche se qualcuno definisce i transfughi, «mercenari». La segretaria prima detta la linea ai suoi: «Il nostro è un partito inclusivo ed è la vera unica alternativa a queste destre». Poi ospite del «Tempo delle donne» si occupa d’altro. Attacca Giorgia Meloni: «La risposta sulle parole del compagno Andrea Giambruno sullo stupro di Palermo l’ho trovata grave. Ho trovato che fossero parole pericolose…
Author: Maria Teresa Meli
Data : 2023-09-08 19:49:44
Dominio: www.corriere.it
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