Satispay entra nel mondo dei buoni pasto. L’unicorno dei pagamenti ha annunciato la novità nel corso dell’inaugurazione della nuova sede dell’azienda in piazza Fidia a Milano. Per gli esercenti si traduce in incassi entro un giorno lavorativo, zero commissioni aggiuntive, le condizioni sono quelle che hanno caratterizzato l’azienda fino adesso: zero fino ai 10 euro e di 20 centesimi per importi superiori, e la fatturazione sarà automatica. Ai lavoratori invece permette di gestire i pagamenti in un’unica transazione: se per esempio il costo del pranzo è di dodici euro e il buono pasto di otto euro, l’applicazione Satispay scalerà il resto aggiuntivo di quattro euro dal credito che l’utente possiede nella app. La scadenza di questi buoni pasto avrà inoltre una scadenza di due anni.
Dal primo ottobre saranno disponibili 70mila esercenti convenzionati e dalla stessa data verranno coinvolte anche i nomi della grande distribuzione da Basko a Coop Lombardia, da Tigros a To.Market, solo per citarne alcuni. Si tratta di un mercato potenziale importante: sono 4 milioni i lavoratori che usano oggi i buoni pasto sui 25 milioni in Italia, quindi sarebbero 19 milioni i potenziali utilizzatori. Senza contare poi il giro d’affari: negli ultimi 12 mesi circa 4 miliardi di euro sono stati spesi nel nostro Paese attraverso questo sistema di welfare aziendale, posizionandosi come terzo mercato nel mondo. Gli obiettivi sono ambiziosi: l’azienda conta di coprire il 10% del mercato entro tre anni e il 30% in cinque anni. Lo sguardo è rivolto principalmente alle aziende private medio piccole e poi al mercato privato in generale ma in futuro non si esclude la possibilità di entrare nella pubblica amministrazione: dal prossimo anno l’azienda guarderà anche alle gare Consip. Il futuro dell’iniziativa non parla solo italiano: “Stiamo pensando di lanciarlo anche all’estero” spiega Alberto Dalmasso co-founder e ceo di Satispay, e tra i primi possibili paesi dopo il nostro, l’ipotesi privilegiata è la Francia, dove i servizi dell’impresa stanno vivendo una grande espansione. “Stimiamo una crescita del 10% del fatturato in 18 mesi” aggiunge poi Dalmasso, ma la mission è sempre la stessa: “vogliamo rimanere lo strumento di pagamento più usato in Europa”. La start up del fintech, divenuta unicorno, si vuole inserire in un settore che comunque ha un tasso di crescita annua prevista fino al 2030 del 5%, dettato anche dal vantaggio fiscale per le aziende che adottano questo servizio per i propri dipendenti: quanto dato attraverso i buoni pasto non ha imposte di alcun tipo.
Come funzioneranno i buoni pasto Satispay
Dalle impostazioni, con l’ultima versione della app aggiornata, ci sarà proprio una voce “Collega buoni pasto” alla quale si dovrà associare un codice che verrà comunicato dalle aziende, ogni dipendente avrà il suo e aggiungendolo si sarà abilitati a sfruttare anche questa funzione all’interno della propria applicazione Satispay. Si creerà sul proprio profilo una sezione apposita, dove sarà possibile vedere la quota di buoni pasto ancora spendibili e l’importo. Una volta diventati utilizzatori di questi buoni pasto si potranno identificare gli esercenti che li accettano, selezionandoli direttamente. Le transazioni funzionano come quelle a cui gli utenti sono abituati da tempo. Sarà inoltre possibile disattivare la funzione “Buoni pasto” per evitare che vengano utilizzati automaticamente, questo perché magari l’utente vuole usarli per fare la spesa.
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di Simona Buscaglia www.wired.it 2023-09-26 10:08:08 ,