Milano, 19 settembre 2023 – “Exposed – Esposti” è il tema della terza edizione della Privacy Week, la rassegna che si terrà a Milano dal 25 al 29 settembre in cui circa 50 relatori in oltre 30 incontri discuteranno insieme di potenziali soluzioni tecnologiche e politiche per proteggere la privacy dei cittadini e delle implicazioni psicologiche ed etiche della generale condizione di essere “esposti” online. La Privacy Week quest’anno avrà un format particolare, ispirato ai salotti televisivi. Gli interventi degli speaker avverranno all’interno di conversazioni e interviste che si terranno in luoghi di Milano simbolo dell’innovazione digitale: dallo studio di registrazione La Capsula presso BASE Milano allo STEP FuturAbility District in piazza Olivetti (nella nuova sede di Fastweb), dal Cybersecurity Co-Innovation Center di Cisco, sponsor executive della manifestazione, presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, al s32Copernico nel Fintech District e al Phyd, in Zona Tortona e al 21House of Stories a Città Studi.
Ogni momento sarà in streaming sul sito di Privacy Week. Gli eventi aperti al pubblico saranno il lunedì al liceo classico Beccaria, il martedì presso Step, il giovedì alla Privacy Night e il venerdì presso 21House of Stories.
A organizzare la rassegna è Privacy Week, media company italiana, fondata da Andrea Baldrati, Diego Dimalta, Matteo Navacci e Antonio Longhitano, che si occupa di privacy, cybersecurity, diritti digitali e fornisce servizi e informazioni utili ai cittadini, ai professionisti e alle aziende per far crescere conoscenza e competenze. Anche quest’anno Privacy Week ha il patrocinio del Garante della Privacy (Garante per la protezione dei dati personali) e di Privacy Network, una delle più rilevanti organizzazioni per la tutela della privacy e dei diritti umani rispetto alle nuove tecnologie.
Cinque giorni di incontri in cui si cercherà di rispondere a una domanda precisa: quanto siamo e quanto ci sentiamo “esposti” quando siamo online? Lo scopo della kermesse di quest’anno è infatti quello di parlare – insieme a manager d’impresa, avvocati, giornalisti, giuristi, politici e professionisti del settore – delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie ma anche dei rischi derivanti dalla costante esposizione attraverso l’uso dei dispositivi connessi ad Internet.
“Associamo spesso l’essere esposti a un’idea di pericolo e vulnerabilità, pur sapendo che esiste sempre per questa parola una doppia lettura. C’è il rischio della sorveglianza, dello sfruttamento, del furto di dati, di identità, di denaro. Ma c’è anche la possibilità di ottenere servizi intelligenti, di raggiungere contatti e intrattenere conversazioni potenzialmente illimitate – spiega Andrea Baldrati, avvocato di BSD Legal, co- inventore e Presidente dell’Associazione Privacy Network. – In questa terza edizione della Privacy Week verranno quindi esplorati i nuovi livelli di esposizione a cui ci stanno portando l’intelligenza artificiale, la sorveglianza pubblica e privata, i social, il cybercrime. Si ragionerà sui correttivi tecnologici e politici possibili, su come si possa intervenire con leggi, procedure e scelte individuali. Senza tralasciare il racconto delle paure e dei sentimenti, ovvero il lato psicologico ed etico della condizione collettiva, un aspetto fondamentale per raggiungere il principale obiettivo della Privacy Week, ovvero rendere tutti più consapevoli del proprio diritto alla privacy a partire dalle aziende e dalle istituzioni fino all’individuo.”
Max Schrems racconta in diretta tutti i perché della sua infinita battaglia legale
“Tutti i perché della mia infinita battaglia legale”: è questo il titolo dell’intervista a Max Schrems, attivista e legale che ha creato una giurisprudenza attorno alla battaglia contro la diffusione illegittima dei dati, fino a ottenere l’annullamento del Privacy Shield. L’incontro si terrà venerdì 29 settembre alle ore 14:20 presso House of Stories, Via Enrico Nöe 24, Città Studi (Milano). Intervistato in diretta, Schrems chiarirà le ragioni e l’importanza della sua lotta per il diritto alla privacy dei cittadini europei contro gli Stati Uniti. Da 20 anni, infatti, l’avvocato austriaco è impegnato con la sua associazione Noyb in una serie di cause contro Meta (ex Facebook) in particolare, e tutte le Big Tech statunitensi, a difesa dei dati degli utenti europei inviati negli Usa tramite le grandi piattaforme. Il giurista austriaco è riuscito a invalidare due leggi quadro attraverso le sentenze della Corte di giustizia europea, le cosiddette Schrems 1 e Schrems 2, e a maggio del 2023 ha ottenuto la più grande multa per una big tech del web: 1,2 miliardi euro a carico di Meta per aver violato le regole di sicurezza nel trasferimento delle informazioni sugli utenti dall’Europa agli Stati Uniti.
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di Redazione www.wired.it 2023-09-29 11:30:00 ,