Nel corso dei suoi 100 anni di attività Disney ha fatto diversi tentativi nel genere horror, da ultimo La casa dei fantasmi. Ma nessun titolo fu peculiare come La danza degli scheletri (The Skeleton Dance). Realizzato nel 1929, fu uno dei corti animati più rivoluzionari per l’epoca, uscito all’inizio di quella che è considerata l’epoca d’oro dell’animazione che andò proprio dalla fine degli anni Venti alla fine dei Sessanta.
In particolare, La danza degli scheletri fu il primo titolo della fortunatissima serie Silly Symphonies, i corti di animazione buffa e sperimentale realizzati per accompagnare altrettanti brani musicali. Questo del 1929 fu prodotto e diretto da Walt Disney in persona, con le animazioni di Ub Iwerks (mitico animatore e cartoonista che fu nel gruppo che aveva contribuito alla creazione nientemeno di Topolino), con la colonna sonora di Carl W. Stalling. Già dal titolo si comprende che i 5 minuti del cortometraggio descrive quattro scheletri che sbucano dalle loro tombe e si mettono a danzare, spesso suonando le proprie ossa e portando il caos nel cimitero proprio durante la Notte dei morti. Nonostante sia una delle opere cinematografiche più pionieristiche e innovative dell’epoca, e a oggi un pezzo forte della storia dell’animazione in generale, al momento dell’uscita non fu accolto da acclamazione unanime.
Come altre produzioni dell’epoca, come La caverna del diavolo (Hells’ Bells) sempre del 1929, l’intenzione di Disney era quella di dimostrare che l’animazione fosse un linguaggio applicabile a tutti i generi, compreso quello del terrore. Il concept della Danza, poi, riprendeva alcuni immaginari medievali come le danses macabres sopravvissute e tramandate nei secoli. Sebbene l’effetto sia più buffo e grottesco che macabro di per sé, il corto fu recepito come inappropriato da alcuni pubblici, tanto che per esempio in Danimarca fu bandito per la sua storia eccessivamente dark. Ma anche molti giornali americani, come Variety, sconsigliarono ai genitori di portare i propri figli al cinema a vedere queste immagini considerate troppo impressionanti. Alcuni critici hanno anche notato la dissonanza tra la vivacità dell’accompagnamento musicale e il tema cimiteriale dell’ambientazione.
Per molti decenni La danza degli scheletri, passata anche l’epoca d’oro delle Silly Symphonies, ebbe una distribuzione molto limitata, con sporadici passaggi televisivi. Nel frattempo, però, veniva rivalutato come una delle opere d’animazione più all’avanguardia, fondamentali per far comprendere le potenzialità infinite del linguaggio animato. Oggi lo si può recuperare tranquillamente in streaming su Disney+ oppure direttamente su YouTube (come qui sopra), giusto in tempo per prepararsi – in modo anche un po’ paradossale – all’imminente notte di Halloween.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-10-09 11:30:00 ,