«Il presidente» degli Stati Uniti Joe Biden «è stato ascoltato nell’ambito dell’indagine condotta dal procuratore speciale Robert Hur» sulle carte segrete conservate nella sua residenza del Delaware e in un suo ex ufficio a Washington. Lo riferisce la Casa Bianca, secondo cui l’interrogazione volontaria è stata condotta direttamente nella residenza presidenziale di Washington domenica e lunedì e si è conclusa mercoledì. Lo staff del presidente americano sottolinea che Biden e l’amministrazione Usa «stanno collaborando e, come opportuno, abbiamo fornito pubblicamente gli aggiornamenti rilevanti, per essere più trasparenti possibile, coerentemente con la preservazione dell’integrità dell’indagine».
La vicenda è nota: alla fine del 2022, in un ufficio di Biden presso un think tank nella capitale americana e nel garage della sua residenza privata in Delaware sono stati trovati una serie di documenti classificati che risalgono al periodo in cui era vicepresidente (2009-2017) e ai suoi trent’anni al Senato americano. L’indagine ha creato un certo imbarazzo alla Casa Bianca perché ha evocato, nonostante numerose differenze, il caso dei file segreti portati da Donald Trump, una volta uscito dalla Casa Bianca, nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida. La legge americana impone ai presidenti e ai vicepresidenti di trasferire tutti i loro documenti ufficiali, comunicazioni e altre note agli archivi nazionali.