PIACENZA — Torna a casa con in mano il sacco del pranzo, comprato in trattoria. Lo fa spesso, dopo mattine di lavoro che cominciano presto e non si sa quando finiscono. «Non dico niente su quello che avrebbe fatto mio figlio. Non è il momento. Molto di quello che leggo su di lui non è vero, ma se provassi a spiegarlo adesso non mi ascolterebbe nessuno», dice Marco Fagioli, rappresentante di prodotti farmaceutici, papà di Nicolò.