Ma quanto rischiano di perdere, allora, i Comuni? Per capirlo, Wired ha calcolato innanzitutto quante sono le licenze taxi in più che potrebbero essere emesse, moltiplicandole poi per i 175mila euro chiesti dal comune di Bologna nel 2018. Di questa cifra si è calcolato il 20%, riportato nel grafico sottostante.
Nel grafico, delle 46 città che hanno fornito i dati sui taxi a Wired, sono riportate solo quelle per cui vale il decreto asset, ovvero i capoluoghi di regione o di area metropolitana e quelle sede di un aeroporto. La somma cui i comuni dovrebbero rinunciare è maggiore per le città più grandi, che sono anche quelle con il più alto numero di taxi in circolazione.
Nello specifico, secondo le nostre proiezioni, Roma dovrebbe rinunciare a 55 milioni, Milano a 34, Napoli a 17, Torino a 10. I soldi (anche se non questi importi nello specifico, ma quelli dipendenti dalle gare) infatti saranno divisi tra i tassisti attualmente in attività. Ma quanto vale questa rendita di posizione?
I guadagni dei tassisti
Se le licenze venissero vendute a 175mila euro, come hanno fatto Bologna nel 2018 e Firenze due anni prima, ogni tassista già titolare di licenza incasserebbe circa 35mila euro. Sono tanti? Sono pochi? Dipende. Un parametro per capirlo è il reddito medio imponibile nella città di riferimento. Un dato reso disponibile dal ministero dell’Economia e delle finanze. Il più recente è aggiornato al 2021 e nel grafico sottostante è indicate la differenza tra la rendita di posizione dei tassisti e il reddito medio delle persone della stessa città.
Un tassista di Foggia incasserebbe in un colpo 17mila euro in più di quanto guadagni in un anno un suo concittadino, uno di Reggio Calabria 15mila, così come uno di Rimini. A Napoli si tratterebbe di 14.674 euro, a Roma di 9mila, a Milano appena 1.297. O almeno, questo vale se si considera il reddito medio 2021 dei milanesi, pari a 33.703,44 euro.
Utilizzando i dati relativi ai redditi per codice Ateco, però, Il Sole 24 Ore ha pubblicato quelli dei tassisti negli anni compresi tra il 2017 ed il 2020. Nel capoluogo lombardo il dato più alto del periodo è pari a 20.719 euro: l’aumento delle licenze porterebbe insomma in dote una somma che si avvicina all’incasso di due anni. A Roma, invece, il valore più alto è pari a 13.844 euro. In questo caso gli anni di lavoro coperti dalla rendita di posizione da 35mila euro è pari quasi ai frutti di tre anni di lavoro. Numeri alla mano, insomma, non si capisce perché i tassisti si lamentino.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2023-10-17 05:00:00 ,