Il presidente del Senato mediatore tra Azione e Italia viva per tentare l’accordo sulla separazione dei gruppi. Ma tra i (molti) soldi e questioni di principio è paralisi
In campo è sceso addirittura un peso massimo come il presidente del Senato Ignazio La Russa, che avvocato lo è già da quasi 50 anni, ma stavolta ha dovuto vestire i panni del «divorzista». Lo scontro politico che sta andando avanti da mesi tra Carlo Calenda e Matteo Renzi è però talmente incancrenito che nemmeno la seconda carica dello Stato è riuscita, almeno per ora, a far trovare un accordo ai due litiganti sulla separazione dei gruppi a Palazzo Madama. Il leader di Azione e l’ex alleato di Italia viva, insomma, non riescono proprio a divorziare. Il motivo? Come spesso capita nelle separazioni coniugali, il nodo chiave sono i soldi, non pochi e oltretutto essenziali per far funzionare la macchina politica e organizzativa dei rispettivi partiti.
Perché un gruppo autonomo — dai budget al numero di stanze, passando per le segreterie, gli addetti stampa, fino ai rimborsi telefonici — può valere fino a 400mila euro l’anno.
A questo però, ci va aggiunta una questione di principio rivendicata dall’ex premier, che non intende uscire dal gruppo e costituirne uno nuovo, così come suggerito da La Russa tra le varie ipotesi messe sul tavolo per giungere ad un accordo. Il presidente del Senato ha incontrato in due round il renzianissimo Enrico Borghi e Mariastella…
Author: Claudio Bozza
Data : 2023-10-24 14:29:49
Dominio: www.corriere.it
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