“Ricordo tutto del Mondiale del 2006
in Germania: il blocco creato da Lippi, al quale mi accomuna
solo, al momento, l’essere come lui toscano…la sequenza dei
cinque rigoristi sicuri di segnare in finale…Ogni contrasto
dietro il quale c’era tutto il muscolo della squadra”: lo
racconta Luciano Spalletti, ct azzurro, a ‘un anno di sport’,
speciale in onda questa sera su Rai2. “La finale poi – aggiunge
– non l’ho vista: l’ho vissuta con i miei due figli, allora di
14 e 11 anni, urlando a ogni rotolata del pallone e finendo in
un grande abbraccio collettivo”.
Spalletti si aspetta una grande spinta dagli italiani in
Germania al prossimo europeo. “Ci trasmetteranno amore e senso
appartenenza, e’ anche per loro che non dovremo risparmiarci
neanche un centimetro”. Infine ha parlato delle differenze tra
De Laurentiis e Gravina: “Sono come giorno e notte: uno è
imprenditore l’altro da sempre uomo di calcio, e’ giusto ci
siano approcci diversi. E’ innegabile che siano entrambi
presidenti vincenti, stanno facendo cose importanti per il
nostro calcio. La cosa che mi e’ piaciuta di piu’ di Gravina e’
avermi messo da sempre a mio agio, dimostrandomi stima e
mettendo al centro valori del calcio italiano e dei giovani”.
La nazionale, la conclusione, “dovrebbe essere la copertina
del catalogo del calcio che produciamo. In tanti paesi hanno
investito nei club ma senza i risultati della nazionale non
hanno attirato attenzione mondiale. E’ interesse di tutti
valorizzare la nazionale per vendere al meglio il nostro calcio”
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Source link
di
www.ansa.it
2024-01-01 20:13:52 ,