Attacchi sul web per il suo sostegno alla resistenza di Teheran. La Prefettura ora vuole ritirargli pistole e munizioni
La richiesta viene presentata in autunno. Emanuele Pozzolo, deputato e membro della Commissione affari esteri della Camera invia alla Prefettura di Biella (dove s’è trasferito da poco) una serie di articoli e messaggi social in cui riceve insulti e minacce. Al centro c’è la «questione iraniana» e le campagne in sostegno alla resistenza contro il governo di Teheran. Il deputato segnala minacce web arrivate da esponenti vicini al governo iraniano e chiede che gli venga concesso il porto d’armi per «difesa personale». In quel momento ha già un permesso per detenere armi (una pistola e quattro carabine) ma solo per uso sportivo. È appassionato di «tiro di precisione», ma l’autorizzazione non gli permette di girare con le armi se non per lo stretto tragitto da casa al poligono. Sono più di 500 mila le autorizzazioni di questo tipo rilasciate in Italia. Ma è cosa ben diversa dal porto d’armi per difesa personale.
In questo caso il dato 2022 scende a poco più di 12 mila. In mezzo ci sono commercianti di preziosi, imprenditori, personalità pubbliche con accertata esposizione al rischio. I criteri di valutazione sono però molto rigidi. Pozzolo riceve l’ok dalla Prefettura di Biella, guidata da Silvana D’Agostino, il 12 dicembre scorso. Un paio di mesi dopo la presentazione della domanda. È il tempo…
Author: Cesare Giuzzi
Data : 2024-01-03 19:42:54
Dominio: www.corriere.it
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