Il leader di Azione: «Chiedono il permesso ai Cinque Stelle su ogni cosa». «Kiev ha un problema di munizioni gigantesco. Conte li vuole lasciare letteralmente disarmati e la dirigenza del Pd si avvita sulla linea dei 5 Stelle»
Carlo Calenda, lei ha attaccato il Pd per il suo voto, anzi i suoi voti, sull’Ucraina…
«Già, ma c’è una storia dietro le mie affermazioni. Martedì abbiamo lavorato per cercare di arrivare a una risoluzione comune tra Pd, Azione, +Europa e Italia viva. Era cosa fatta. Dopodiché, l’indomani mattina, la dirigenza dem ha sentito il richiamo della foresta dei Cinque Stelle e la mozione unica è saltata».
«Schlein e la dirigenza dem hanno il terrore di allontanarsi politicamente dal M5S. Così cade l’ultimo tabù: il Pd vota l’astensione su un’indegna risoluzione dei Cinque Stelle che chiede di interrompere ogni sostegno all’Ucraina, proprio nel momento in cui non solo gli attacchi russi si intensificano, ma Kiev ha un problema di munizioni gigantesco. Conte li vuole lasciare letteralmente disarmati e la dirigenza del Pd si avvita sulla linea dei 5 Stelle».
Non le sembra di esagerare?
«No, nel giro di questi sei mesi ho visto che su tutta una serie di dossier su cui abbiamo cercato di collaborare con il Pd, come è doveroso fare visto che siamo insieme all’opposizione, alla fine è saltato tutto perché, a detta della dirigenza dem, “se non c’è l’accordo dei 5 Stelle”, e non…
Author: Maria Teresa Meli
Data : 2024-01-11 07:46:05
Dominio: www.corriere.it
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