Pochi giorni fa, il Ministero del turismo e delle antichità egiziano ha annunciato sui social la scoperta nella necropoli di Saqqara, in Egitto di una serie di tombe contenenti maschere di mummie egizie e una statuetta del “dio del silenzio. La scoperta è frutto di una collaborazione fra il Consiglio Supremo di Archeologia egiziano e l’Università di Kanazawa (Giappone). Quest’ultima rappresentata dall’archeologo Nozomu Kawai, docente di egittologia, direttore dell’Istituto per gli Studi di Civiltà Antiche e Risorse Culturali dell’Università di Kanazawa, e direttore del North Saqqara Project.
Reperti risalenti a varie epoche importanti
Le tombe più antiche fra quelle appena scoperte risalirebbero all’epoca della seconda dinastia, ovvero a circa 4.800 anni fa. Altre sembrano invece risalire al periodo della diciottesima dinastia (compreso fra il 1540 e il 1290 a.C. circa): all’interno di una di queste, riporta il comunicato del Ministero del turismo e delle antichità, è stata ritrovata una mummia contenuta in un sarcofago. Altre tombe ancora sembrano infine risalire al cosiddetto periodo tardo dell’Egitto (670-330 a.C. circa).
Le maschere, secondo quanto riportato da Kawai a LiveScience, risalirebbero invece al periodo compreso fra il 29 a.C. e il 641 d.C. Kawai sottolinea inoltre il ritrovamento di una statua di piccole dimensioni che rappresenta la divinità Arpocrate, associata al silenzio, mentre cavalca un’oca. Sempre secondo quanto riferito a LiveScience dall’archeologo, l’oca rappresenterebbe uno spirito maligno sul quale la divinità sta trionfando.
Le analisi e gli scavi, che riguardano l’area orientale dell’altopiano del North Saqqara, sono tuttora in corso.
La necropoli di Saqqara
Il sito archeologico di Saqqara è stato scenario di numerosi ritrovamenti negli anni passati, uno risalente al 2020, quando furono scoperti ben 59 sarcofagi, molti dei quali contenenti mummie ancora in ottimo stato di conservazione. Risale invece a marzo del 2022 il ritrovamento, sempre all’interno della necropoli di Saqqara, del papiro Waziri, contenente alcuni testi del cosiddetto Libro dei morti egizio, le cui varie versioni ospitano testi funerari pensati per accompagnare i defunti durante il loro viaggio attraverso gli inferi.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2024-01-11 15:40:24 ,