Perché questo articolo potrebbe interessarti? Taiwan è più vicina di quanto non possiamo immaginare. L’isola è il crocevia del commercio globale. E ogni tensione che riguarda Taipei incide anche sull’Occidente. Italia compresa.
Abbondano le analisi post voto delle elezioni di Taiwan. Tutte, o quasi, incentrate su William Lai, il candidato del Partito progressista democratico (Dpp) che, come da pronostico, ha superato la concorrenza rappresentata da Hou Yu-ih, del Kuomintang, e dall’outsider Ko Wen Je, del Partito popolare di Taiwan.
Come si comporterà la nuova amministrazione Lai nelle complicate relazioni con la Cina? Ecco la domanda più gettonata. Alla quale il neo presidente taiwanese ha subito risposto spiegando di voler mantenere lo status quo tra le due sponde dello Stretto di Taiwan e usare il dialogo per sostituire il confronto nei suoi scambi con il Dragone.
Allo stesso tempo, Lai è un fiero sostenitore della sovranità di Taiwan e non intende in alcun modo cedere alle richieste riunificatrici di Pechino. Ed è questo il nodo spinoso che tiene il mondo intero, Italia compresa, con il fiato sospeso.
L’ombra di una guerra nello Stretto di Taiwan
La posizione di Lai è agli antipodi rispetto alla volontà di Pechino di riunificare l’isola. È dunque probabile che, da qui ai prossimi mesi, la Cina aumenti la pressione nel Mar Cinese Meridionale inviando navi da guerra, caccia e palloni aerostatici. Per provocare Taiwan o anche solo testarne i…
Author: Federico Giuliani
Data : 2024-01-15 05:00:46
Dominio: www.true-news.it
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