Alice Weidel è la meno nota dei leader della destra sovranista e conservatrice europea, e per far circolare il suo nome nei giorni scorsi ha sganciato un’autentica bomba. La presidente di Alternative fur Deutschland (Afd) in un’intervista al Financial Times ha ventilato apertamente l’ipotesi della “Dexit”, l’uscita della Germania dall’Unione Europea, qualora in futuro l’Ue non risolvesse quello che definisce un “deficit democratico”. Condensato soprattutto sul ruolo della Commissione Europea, guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, definito “un esecutivo non eletto”.
Afd all’attacco contro l’Ue
Paradosso dei paradossi, Weidel rinfaccia all’Unione Europea le stesse tare che le rinfacciano le frange sovraniste, di destra e di sinistra, dei partiti dei Paesi dell’Europa del Sud. Ma se nei nostri lidi in passato l’accusa all’Ue è stata quella di essere un costrutto germanocentrico, per Weidel l’Europa è l’esatto opposto. Ovvero una “palude” dannosa per la stessa Germania. Il partito alleato della Lega di Matteo Salvini in Europa contesta l’Unione per motivi diametralmente opposti a quello del Carroccio: per Weidel e i suoi l’Europa è l’impositrice delle regole “green” che colpiscono gli agricoltori tedeschi, del lassismo sui conti pubblici che sottrae risorse alla Germania, delle presunte, dannose regole sull’immigrazione.
La visione di Weidel è un’esaltazione dell’idea di sovranità…
Author: Andrea Muratore
Data : 2024-01-23 10:33:32
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