Perché questo articolo potrebbe interessarti? Un’intervista al politologo Marco Tarchi sul significato del termine “radical chic” e sull’identikit dei nuovi radical chic di destra.
Il termine radical chic è ormai entrato stabilmente a far parte del linguaggio politico e giornalistico. Negli ultimi anni molti leader populisti l’hanno utilizzato per attaccare i loro rivali, spesso esponenti di partiti di centro-sinistra o sinistra liberale. Sta prendendo forma, oggi, una nuova versione del radical chic, identificabile nella figura del “radical chic di destra”? Ne abbiamo parlato con il politologo Maro Tarchi.
Radical chic: questa parola ha ancora lo stesso significato di qualche anno fa?
Sì e no. Come molte formule lessicali, anche questa ha subìto l’usura del tempo. All’origine era un conio italiano dell’espressione francese gauche caviar (sinistra caviale), con cui si voleva mettere alla berlina il cliché di certi intellettuali dei “quartieri alti” che professavano idee estremiste e pretendevano di dare lezioni di rivoluzione mentre se ne stavano in poltrona a godersi i privilegi di cui godevano nelle università, nelle case editrici, negli ambienti giornalistici e radiotelevisivi o in quello cinematografico. Oggi non è che quella fauna si sia estinta, ma, come i camaleonti, almeno in parte ha cambiato colore. I sogni e gli accenti rivoluzionari sono stati dismessi ed è entrato di moda il politicamente corretto di sapore buonista,…
Author: Federico Giuliani
Data : 2024-01-29 07:26:08
Dominio: www.true-news.it
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