Perché leggere questo articolo? Il cambiamento climatico sta causando valanghe di infortuni negli sport su neve. E mette a rischio anche il futuro delle Olimpiadi invernali. Senza interventi sul clima, l’unica soluzione per la sopravvivenza dei Giochi sembrerebbe essere la neve artificiale. Che a sua volta, però, contribuisce a incrementare la crisi climatica.
Qanik, aput, qanipalaat. Sono alcune delle tante espressioni per definire la neve in lingua Inuktitut, parlata dagli Inuit. C’è chi dice che l’idioma degli eschimesi abbia 99 espressioni per dire “neve”. E nemmeno una per dire “deserto” – e viceversa con il dialetto più diffuso tra i berberi del Sahara. Un termine per ogni fiocco, ma di neve ne scende sempre meno. Tanto da non averne abbastanza per costruire gli igloo. Le case eschimesi sono a rischio a causa del cambiamento climatico. Così come gli sport invernali. Il sabotaggio a sci, pattini e slittini è sempre più evidente. La Coppa del Mondo di Polo sulla Neve a St. Moritz è appena stata annullata. Tra piste malmesse e clima imprevedibile, il calendario si ingolfa. E gli atleti rischiano grosso, sia in gara che in allenamento. Ne ha appena fatto le spese la nostra Sofia Goggia. Solo l’ultima sciatrice a subire un grave infortunio in una stagione sempre più splatter. Con le emissioni in aumento, il futuro dello sport su neve è in bilico. A partire dalle Olimpiadi invernali.
Sport invernali splatter: atleti ko e competizioni…
Author: Francesca Ferri
Data : 2024-02-07 17:00:19
Dominio: www.true-news.it
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