Omicidio-suicidio a Napoli, il racconto in lacrime della sorella di Pasquale: “Sono scioccata, non riesco a spiegarmi le sue azioni folli. Amava i figli e non tradiva la moglie. A volte la mente umana perde il controllo”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Omicidio-suicidio a Napoli, il racconto in lacrime della sorella di Pasquale
“Sono scioccata e non riesco ancora a credere che sia accaduto veramente”, a parlare con la voce ancora rotta dal pianto è Maria Pinto che spiega chi era Pasquale, suo fratello minore che nella mattinata di giovedì 8 febbraio ha ucciso la moglie e si è tolto la vita in casa a San Giovanni a Teduccio.
“Non mi so dare una spiegazione di quanto accaduto. Mi sembra ancora impossibile che mio fratello abbia potuto compiere quei gesti. Eravamo molto legati e ci frequentavamo quotidianamente quindi avrei potuto notare qualcosa di strano ma non è stato così. Lui aveva un carattere ansioso e, qualche volta, sentiva la pressione delle tante faccende a cui badava perché si occupava molto dei figli e della casa ma si trattava di preoccupazioni normali. Nulla che potesse far pensare a uno stato di malessere”.
L’ipotesi depressione
“Non credo all’ipotesi di un gesto scatenato dalla depressione per essere disoccupato. Sono convinta che non si sia trattato di motivi economici, né della situazione lavorativa di Lino. Mio fratello aveva fatto la guardia giurata ma non esercitava più questo tipo di professione da ben 10 anni, in seguito ad una problematica per cui percepiva una pensione di invalidità. Il suo tempo lo dedicava alla famiglia, seguiva molto i figli che accompagnava anche a scuola, si occupava della casa, della spesa e si prendeva cura di nostra madre insieme a me. Ricordo che durante il Covid ci davamo i turni per non lasciarla mai da sola.”
“Con la moglie poteva avere i problemi che hanno tutte le coppie. Piccoli disguidi su chi fa la lavatrice, problematiche domestiche o questioni che riguardano i figli ma nessuna crepa nella loro relazione. Mio fratello non aveva altri rapporti al di fuori del matrimonio e anche la moglie non aveva amanti, anzi fin dai tempo della loro storia aveva sempre dimostrato di essere una donna serie e perbene. Da escludere qualsiasi storia legata a tradimenti o vicende simili perché la famiglia di Lino era unita. Entrambi vivevano per i loro tre figli”.
“Ci deve essere stato qualcosa che lo ha fatto andare in tilt. La mente umana può improvvisamente andare fuori dai binari della normalità ma non riesco a capire quale possa essere stata la scintilla che lo ha fatto esplodere. Al telefono mi ha detto che era preoccupato che potesse essere accaduto qualcosa a suo figlio maggiore che era in crociera ma credo che sia stata una frase dettata dalla confusion del momento. L’ho sentito a telefono il giorno prima della tragedia. Dopo che Lino si era affacciato alla finestra con la pistola, sono stata contattata da alcuni conoscenti e l’ho telefonato. Ho cercato di convincerlo a gettare l’arma e, dopo qualche minuto, gli ho chiesto di consentire almeno ai sanitari si salire in casa per aiutare la moglie. Mi ha risposto che era troppo tardi e mi ha detto: ‘Maria pensa ai miei figli’”.
Dove si trovano i figli
“Sono a casa mia i due figli maggiorenni e oggi ci raggiungerà anche il fratello più grande. Rimarranno con me e gli darò tutto il mio amore come ho sempre fatto e ancora di più. Praticamente siamo cresciuti insieme. Ricordo che fin da piccolini, i figli di Lino mi chiamavano per scegliere cosa comprare o andare insieme a fare la spesa. L’ultimo momento di condivisione è stato poco tempo fa prima che il figlio 18enne partisse in crociera con la scuola. Abbiamo comprato per lui un portafogli”.
“Tutti conoscevano mio fratello come un uomo perbene, educato, generoso che si dedicava con anima e corpo alla famiglia. Viveva per la moglie e per i figli ed era sempre presente per la mamma. Avevamo un rapporto molto stretto e nonostante io fossi la sorella maggiore si è sempre preso cura di me”.
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di Alessia Benincasa
napoli.occhionotizie.it
2024-02-10 04:47:58 ,