Il leader di Azione apre ad alleanze «ma solo locali». «Le elezioni regionali si confermano insormontabili, per il sistema elettorale a un turno secco e la scarsa partecipazione che marginalizza il voto d’opinione»
Le elezioni sarde sono «una lezione di cui tener conto»: alle Regionali «mai più soli». Di conseguenza con Giuseppe Conte ora è «impossibile non parlare». Carlo Calenda apre all’alleanza con il Movimento 5 Stelle, che fin qui aveva sempre avversato. Ma, precisa immediatamente dopo, solo per le elezioni amministrative: regionali e comunali.
Il Pd festeggia: «È una bella notizia — dice Elly Schlein —. Se ci concentriamo sulle cose da fare insieme troviamo l’accordo». La neopresidente della Sardegna è un filo meno ecumenica: «Calenda dice che non ha senso correre da soli alle Regionali e che si deve parlare con Conte? — commenta Alessandra Todde —, meglio tardi che mai, forse ora lo ha capito». Sferzante la vicecapogruppo al Senato del M5S: «Ultimamente Calenda sta scoprendo un sacco di cose — dice Alessandra Maiorino — è un timido corteggiamento. Da certe sensibilità riformiste finora è emersa solo una miopia politica: a che serve lavorare, come ha fatto Soru, per staccare il Pd dal M5S?».
La lettura dei risultati del primo voto regionale dell’anno, da parte del leader di Azione, è complessiva e anche senza alibi. «Le elezioni regionali si confermano insormontabili, dato il sistema…
Author: Adriana Logroscino
Data : 2024-02-27 22:48:53
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