Il presidente del Movimento 5 Stelle, ambizioso e un po’ rapace, pone a Elly Schlein una sola condizione: guido io
La miccia casuale di questo racconto è una vocina perfida e lucida che soffia nella bolgia di una luccicante cena dove manca solo Jep Gambardella, una festa di compleanno in un ristorante sotto l’acquedotto Claudio, tra mozzarelle di bufala ed ex calciatori della Roma, Gianni Togni (che canta Luna) e direttori di giornali, ruggenti cinquantenni con i capelli mesciati e, ad un certo punto, pure il mitologico Lotito, un po’ presidente della Lazio e un po’ senatore di Forza Italia. Perché nella grande bellezza romana c’è politica ovunque, si fa politica ovunque. E infatti, prima del brindisi, la vocina dice: «Sul giornale dovreste spiegare bene cos’ha in testa Giuseppe Conte. Noi del Pd, purtroppo, come sempre parliamo solo di quello che ci fa comodo. Invece presto dovremo fare, scusa il gioco di parole, i conti con Conte…».
Con la sua vanità assoluta (potete pensare quello che vi pare: ma la pochette bianca a cinque punte era un solido indizio). E poi con quella sua sulfurea ambizione. Diventata, con gli anni, pura ossessione. Questa: tornare a Palazzo Chigi per la terza volta. Una più di Bettino Craxi, per dire.
C’è una forza prodigiosa che custodiamo in noi e ci consente — nei talk tv e sui social, nei retroscena dei quotidiani — di trascorrere una settimana intera a parlare di «campo largo»…
Author: Fabrizio Roncone
Data : 2024-03-03 06:21:34
Dominio: www.corriere.it
Leggi la notizia su: Corriere.it – Politica
LEGGI TUTTO