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Il presidente ricorda Giulia Cecchettin. Le parole di Meloni
La «nuova primavera» è nelle ghirlande di mimose che accolgono gli ospiti dell’8 marzo al Quirinale ed è in un passaggio centrale del discorso con cui il presidente della Repubblica omaggia le artiste italiane del passato e del presente. Tanta luce, tanta bellezza. La «rivoluzione silenziosa» della libertà femminile, in ogni campo della cultura e della società. Eppure, sprona Sergio Mattarella, bisogna lottare ancora per diradare le ombre di antichi «pregiudizi e stereotipi sulle donne». Lottare ancora, per fermare la lunga scia di sangue dei femminicidi. Per non dover piangere altre Giulia Cecchettin, la cui tragedia «ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia».
La tradizionale festa sul Colle più alto di Roma, in diretta tv dal Salone dei Corazzieri alla presenza delle massime autorità dello Stato — la premier Giorgia Meloni, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Corte costituzionale Augusto Barbera — si apre con un filmato di Rai Cultura su due pittrici nate nel XVI secolo, Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi. Artiste dal talento straordinario, la cui storia conferma come le donne «per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabile sulla loro attività». Vale per l’arte e per ogni altro campo del sapere, sottolinea…
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di Monica Guerzoni
www.corriere.it
2024-03-08 19:57:37 ,