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Torna libero il 23enne accusato di aver aggredito alcuni neonazisti nel febbraio 2023: i magistrati di Milano si sono soffermati sulla «sproporzione» tra la pena e il fatto e sul rischio che l’indagato in Ungheria avrebbe potuto subire un trattamento «degradante»
«Ma siamo sicuri che posso uscire, o me ne devo stare ancora a casa?». Frastornato, quasi incredulo di poter riacquistare la libertà dopo 129 giorni trascorsi ai domiciliari in forza di un mandato di arresto europeo. Nel giorno in cui Budapest nega la scarcerazione a Ilaria Salis, il 23enne di Milano Gabriele Marchesi è tornato a piede libero, evitando il trasferimento in carcere nel Paese di Orbán. I giudici della Corte d’Appello hanno respinto la richiesta di estradizione formulata dalle autorità ungheresi nei confronti del giovane lombardo accusato di aver preso parte all’aggressione contro alcuni neonazisti a febbraio 2023: la stessa contestazione mossa a Salis.
I magistrati, nella decisione, si sono soffermati sulla «sproporzione» tra la pena e il fatto, e sul rischio che l’indagato avrebbe potuto subire un trattamento «degradante». Dopo la lettura del dispositivo, il 23enne attivo nei movimenti antagonisti milanesi si è affrettato a uscire da Palazzo di giustizia senza spendere una parola, se non un «sono contento» appena sussurrato. Diretto a casa, come se non fosse cambiato nulla: «Aspettiamo la notifica degli atti», è stato l’accordo con il suo…
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di Federico Berni
www.corriere.it
2024-03-28 20:48:13 ,