Si è svolta ieri, presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, la presentazione del progetto Una passione, due nazioni: Cino Del Duca, biopic prodotto da Superangeli 2 Srl e Rai Documentari, ideato e caldamente voluto da Paola Severini Melograni che ieri ha condotto la rassegna stampa. Incisivo il contributo di Fabrizio Zappi che ha reso possibile la produzione per la Rai. Il lavoro nasce dalla volontà di raccontare l’importante figura di Cino Del Duca che molto ha dato, in Italia e in Francia, al mondo della cultura.
Alla presentazione ha preso parte l’ambasciatore francese Martin Briens che ha ricordato come Cino Del Duca sia stato «ponte tra la Francia e l’Italia», simbolo di coesione tra le nostre nazioni, il cui sodalizio continua oggi a essere forte in richiamo anche agli Accordi del Quirinale.
In rappresentanza del Ministero, Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, insieme alla vicepresidente Giorgia Latini, si sono dichiarati lieti di patrocinare un progetto così importante per quanto riguarda la memoria storica del nostro paese.
Editore e filantropo
Cino Del Duca è purtroppo da pochi conosciuto in Italia, Oltralpe, invece, il suo mecenatismo è ben noto. Cavaliere e poi Ufficiale della Legion d’Onore – come ha ricordato l’ambasciatore francese – è stato uomo di grande cultura ma anche capitano d’impresa per la prima metà del secolo scorso. Negli anni ’30 fonda Il Monello e L’intrepido, dando vita di fatto a due dei periodici più significativi dell’editoria per ragazzi, mentre per il grande pubblico non si può non menzionare Grand Hotel per l’Italia e Nous Deux per la Francia. Ma la sua attività non è solo editoriale, si muove significativamente anche nel mondo delle produzioni cinematografiche con pellicole indimenticabili come Grisbì di Jacques Becker, Il bell’Antonio con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale e Accattone di Pasolini.
L’imprenditore
Con gratitudine e gioia hanno preso parte alla presentazione il sindaco di Montedinove Antonio Del Duca con una delegazione di cittadini che hanno così rappresentato il paese natale del filantropo marchigiano; regione quest’ultima che ha voluto partecipare nella figura della consigliera Monica Acciarri. Commovente la testimonianza diretta e il ricordo affettuoso di Mara Benvenga che ha così restituito il lato umano del ricordo di Cino Del Duca, ricordo ulteriormente rinvigorito sul piano storico dal professor Claudio Siniscalchi che ha offerto la sua consulenza al progetto e ha sottolineato come ad oggi la figura del montedinovese sia quella di un «modernizzatore dimenticato» e, quindi, ha ribadito ulteriormente la necessità di ridare lustro alla sua persona. Si è ricordato inoltre come dalla collaborazione di Del Duca con Enrico Mattei, altro grande capitano d’impresa italiano, venne fondato nel 1956 il quotidiano Il Giorno. Un uomo, dunque, che ha saputo guardare avanti ed è stato in grado di condurre l’Italia alle porte del miracolo economico. Un invito caloroso a rinforzare questo sodalizio tra istituzioni centrali e locali, italiane e francesi è infine venuto da Marcelle Padovani che l’Italia l’ha eletta sua seconda patria e l’ha conosciuta e sempre superbamente raccontata.
Il documentario, scritto da Giuliano Compagno, con la consulenza critica-cinematografica di Steve Della Casa, è stato diretto da Roberto Dassoni, i cui saluti sono stati portati da Paola Severini Melograni, la quale ha auspicato, data la mole di materiale emerso per la realizzazione del biopic, che le istituzioni si operino per la futura creazione di un archivio pubblico. Noi ci auguriamo che questo avvenga e speriamo soprattutto che si continui a operare in tal senso per la valorizzazione dei nostri personaggi di spicco che di fatto fanno e sono il nostro patrimonio culturale.
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di Carlo Mondello
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2024-04-24 14:27:13 ,