Non ci saranno sanzioni in Italia per i club che aderiscono alla Superlega o ad altre competizioni al di fuori dei canali ufficiali. Non per adesso, almeno. La Federcalcio ha infatti deciso di sospendere temporaneamente la minaccia di esclusione dei club dissidenti, in attesa di approfondimenti. La decisione recepisce la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea che il 21 dicembre 2023 che ha stabilito che è illegale vietare ai club di partecipare ad altri tornei.
Nel 2021, dopo il caso Superlega, il torneo alternativo alla Champions League annunciato da un gruppo di big europee e poi sfumato in pochi giorni, la Federcalcio il 18 maggio 2021 ha modificato il comma 2 dell’articolo 16 delle Noif, le norme organizzative interne della federazione, che recita: “Il Consiglio federale su proposta del Presidente Federale delibera la decadenza delle società professionistiche dall’affiliazione alla F.I.G.C. nelle seguenti ipotesi: a) se partecipano a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute”. Inoltre le norme sugli adempimenti per l’iscrizione per le società di Serie A, B e C prescrivono, fra i documenti da depositare, “l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC”.
In sostanza nel sistema attuale i club non possono iscriversi al campionato italiano, e se iscritti decadono, in caso di adesione alla Superlega. Queste sanzioni vengono ora formalmente sospese alla luce della decisione della Corte di giustizia. Sul piano formale cambia poco, non erano state erogate sanzioni per le società che inizialmente avevano aderito al progetto. Ora, però, non sarà necessario neppure l’impegno formale di rinuncia.