Libertà, Libertate in lingua originale, è un film romeno del 2023, regia di Tudor Giurgiu e co-sceneggiatura di Cecilia Ştefănescu.
Ambientata nella città di Sibiu (Transilvania), l’opera narra gli ultimi avvenimenti della Rivoluzione del dicembre del 1989, contro la dittatura comunista di Nicolae Ceaușescu.
Libertà: gli eventi di Sibiu
Libertà fa luce su alcuni aspetti, spesso tralasciati dalla narrazione ordinaria sul 1989 romeno. Quello che si sa delle ultime giornate della Rivoluzione è lo scoppio del movimento a Timișoara, l’alleanza tra l’esercito e la cittadinanza e la duratura fedeltà della Securitate (la Sicurezza) al dittatore.
Sono poi ben salde nella memoria collettiva le immagini dell’uccisione di Ceaușescu, che ai tempi vennero trasmesse sulla televisione nazionale.
Poco si è parlato, però, di Sibiu e qui entra in gioco Libertà di Giurgiu, che racconta la quasi-guerra civile che, in quei giorni, stava macchiando la città.
Attraverso un film dalla natura corale, ovvero senza un vero e proprio protagonista, il regista tratta lo scontro sanguinoso e caotico avvenuto tra soldati, poliziotti ordinari, civili ed esponenti della polizia segreta.
Piscina, terroristi, nemici veri e presunti
Un momento fondamentale, mostrato dal punto di vista del capitano Viorel (interpretato da Alex Calangiu) riguarda la cattura dei poliziotti da parte dell’esercito e la loro detenzione temporanea in una piscina, dove, riporta la storia, vennero interrogati, processati, talvolta rilasciati.
È qui che, nel film, esplode il grido Libertate!, in opposizione al grande quesito che pervade la storia: chi ha sparato al popolo?
Altri elementi toccati dalla pellicola di Giurgiu sono poi l’arresto immotivato di numerosi civili e la psicosi collettiva contro i presunti terroristi (così venivano chiamati gli arabi, le spie russe e gli agenti della Securitate).
Questi però non esistevano, in quanto il vero nemico era in realtà un altro, ovvero il regime, che agiva contro la stessa cittadinanza che giurava di proteggere.
Un ritratto della confusione
Tudor Giurgiu, in Libertà, ha voluto narrare la totale confusione che regnava non solo a Sibiu, ma nella Romania intera.
In un’epoca in cui la verità era un miraggio, giacché veniva perennemente manipolata e rigirata dalla propaganda, di chi ci si poteva fidare? Gli amici di oggi potevano diventare i nemici di domani ed il clima generale era quasi di una guerra di tutti contro tutti.
Questo per volere del regime, intento a celare le sue inefficienze ed i suoi crimini.
Il senso di confusione viene aumentato dallo stile narrativo meno lineare rispetto al resto della filmografia di Giurgiu, nonostante l’opera resti ancorata ai fatti realmente accaduti.
Ne risulta un film che ha già catturato l’attenzione e l’emozione del pubblico, presso il Transilvania International Film Festival ed altri, tra cui quelli di Sarajevo e Salonicco.
In altre parole, Libertà ribadisce come la Rivoluzione del 1989 sia un momento fondamentale della storia recente della Romania – questo l’ha ricordato anche il regista – e si afferma come un’opera cinematografica dall’elevato peso storico, sociale e giornalistico.
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di Jasmine Gheorghe
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2024-07-04 19:46:52 ,