Durante la visita di Benyamin Netanyahu a Mar-a-Lago, Donald Trump ha attaccato Kamala Harris definendola “irrispettose di Israele” le sue dichiarazioni dopo l’incontro con Bibi. “In realtà non so come una persona ebrea possa votarla, ma questo dipende da loro”, ha detto. “Abbiamo persone incompetenti a gestire il nostro Paese”, ha proseguito, descrivendo Harris come peggiore di Biden. “Se vinciamo, sarà molto semplice. Tutto si sistemerà, e molto in fretta. Se non lo facciamo, potrebbero accadere grandi guerre in Medio Oriente e forse una Terza guerra mondiale”, ha aggiunto.
Il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha lavorato per ricucire i rapporti con Trump venerdì e ha offerto un misurato ottimismo sui progressi verso un accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Netanyahu si è avvicinato alla fine di una controversa visita negli Stati Uniti che ha messo in mostra le crescenti divisioni americane sul sostegno alla guerra tra Israele e Hamas. L’ex presidente Trump, candidato repubblicano a riconquistare la Casa Bianca, ha accolto Netanyahu nella sua tenuta in Florida per il loro primo incontro faccia a faccia in quasi quattro anni. Il leader israeliano, alla domanda dei giornalisti se il suo viaggio negli Stati Uniti stesse facendo progressi sul cessate il fuoco, ha risposto che sperava di sì ed era desideroso di un accordo. I due uomini stanno cercando di ricucire un’importante alleanza politica che si era rotta dopo che Netanyahu si era congratulato con Joe Biden per la sua vittoria nel 2020.
Mentre in patria Netanyahu è sempre più accusato di resistere a un accordo per porre fine alla guerra, che dura da 9 mesi, per evitare il potenziale collasso del suo governo di estrema destra quando finirà, venerdì ha detto di essere “certamente desideroso di averne uno. E ci stiamo lavorando”.
Da presidente, Trump è andato ben oltre i suoi predecessori nell’esaudire i desideri di Netanyahu. Tuttavia, le relazioni si sono inasprite dopo che Netanyahu è stato uno dei primi leader mondiali a congratularsi con Joe Biden per la sua vittoria alle presidenziali del 2020.
I due uomini hanno ora un forte interesse a ripristinare le loro relazioni, sia per il sostegno politico che la loro alleanza comporta, sia per il lustro che dà a ciascuno con i propri sostenitori conservatori.