Il 13 agosto 1940 scattò l’Adlertag (il “giorno dell’aquila”), l’inizio dell’offensiva aerea nazista che avrebbe dovuto distruggere la Raf. Hermann Göring, capo della Luftwaffe, aveva assicurato a Hitler il successo pieno dell’attacco in pochi giorni, al massimo qualche settimana: era il prerequisito essenziale per l’invasione della Gran Bretagna. Ma le cose andarono diversamente e l’operazione “Leone marino” fu rimandata sine die. Il 13 agosto 1943 Roma era ancora sconvolta dopo il bombardamento del 19 luglio su San Lorenzo. Il fascismo era caduto e al governo c’era Pietro Badoglio. I bombardieri alleati apparvero nel cielo intorno alle 11 del mattino e colpirono pesantemente i quartieri San Giovanni e Pigneto. In quel momento un treno carico di sfollati, diretto a Termini, avanzava sui binari accanto alla via Casilina e fu centrato in pieno. Fu una strage. Uno dei primi a prestare soccorso fu il parroco della vicina chiesa di Sant’Elena, Raffaele Melis, che riuscì a salvare diverse persone, prima di essere a sua volta ucciso da una bomba. Oggi una piccola strada del Pigneto porta il suo nome. Nel punto in cui è deceduto, su un muro accanto alla ferrovia, c’è ancora una lapide che lo ricorda.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-08-12 20:17:22 ,www.repubblica.it