Secondo le stime dell’Oms, ogni anno circa 5,4 milioni di persone in tutto il mondo vengono morse da serpenti, cui seguono dagli 1,8 ai 2,7 milioni di casi di avvelenamento. Il numero di morti a causa del morso di un serpente oscilla fra 81 mila e 138 mila ogni anno, mentre i casi di amputazioni e altre disabilità permanenti sono circa il triplo. Naturalmente siamo ben lontani dal numero di decessi legati ad altri problemi di salute (come le malattie cardiovascolari, attualmente la causa principale di morte a livello generale, con quasi 18 milioni di vittime ogni anno), ma gli esperti dell’Oms sostengono che le conseguenze del morso di serpente siano una questione trascurata in molti paesi tropicali e sub-tropicali. I continenti maggiormente interessati sono infatti Africa, Asia e America Latina.
Una delle sfide principali quando si parla di morsi di serpenti riguarda la produzione degli antidoti. Sempre secondo l’Oms, attualmente non sono molti i paesi in grado di produrre antidoti di qualità adeguata e che siano specifici per ciascuna varietà di serpente diffusa nelle diverse zone o regioni. Inoltre, i prezzi di questi prodotti hanno subito un aumento vertiginoso negli ultimi 20 anni.
Per rispondere a questa emergenza, a partire da dicembre del 2015 l’Oms ha lanciato un programma mirato a valutare la sicurezza e l’efficacia degli antidoti prodotti e utilizzati nell’Africa sub-sahariana, estendendo poi il progetto al Sud-Est asiatico e alle regioni del Mediterraneo orientale. Inoltre, nel 2017 l’Oms ha creato il cosiddetto “Snakebite Envenoming Working Group”, ponendosi l’obiettivo di ridurre del 50% la mortalità e i casi di disabilità legati ai morsi di serpenti entro il 2030. Per raggiungere i quattro sotto-obiettivi del piano, ossia quello di coinvolgere le comunità, di garantire cure sicure ed efficaci, di rafforzare i sistemi sanitari e di aumentare le collaborazioni, il coordinamento e le risorse disponibili, l’Oms ha calcolato un collocamento pari a circa 136 milioni di dollari.
Come anticipato, i paesi maggiormente interessati dal fenomeno sono quelli tropicali e sub-tropicali. Ma quali sono le specie di serpenti più velenose e temibili al mondo?