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C’è chi porta in alto il nome di una comunità – con il suo lavoro, la sua arte, il suo ingegno – venenendo riconosciuto altrove ma semmai non in maniera adeguata nella sua terra d’origine. Per questo Filippo Di Nardo, a lungo collaboratore di tantissimi periodici locali dell hinterland a nord di Napoli, ha voluto dare alle stampe un libro dal titolo “Io…. Il mitico ignoto, tra Giugliano e paraggi” (Edizioni Pro Loco). Di Nardo si trova, nelle 210 pagine del libro, ‘tu a tu’ con numerosi giuglianesi che, senza clamore, hanno dato lustro alla loro terra. Si tratta di scrittori, giornalisti, musicisti, sportivi ma anche di persone che sono impegnate nel sociale svolgendo una meritoria attività nel più assoluto silenzio.
È una rassega di interviste (contenute in 23 capitoli sui 30 che compongono il libro), pubblicate negli ultimi anni, a personaggi giuglianesi che ogni giorno portano nel mondo il nome di Giuglliano: centotrentamila abitanti, una superificie vastissima, cresciuta urbanisticamente eccessivamente in fretta dopo il terremoto del 1980 e che forse, proprio a causa di ciò, ha perso anche un po’ la sua identità. “È giusto che ci sia la tutela dei beni artistici, dei monumenti mettendo vincoli e facendo piani di recupero – dice Di Nardo – ma noi dobbiamo anche tutelare e far conoscere anche quanti con la loro arte, il loro lavoro, hanno dato e danno lustro a questa terra. Lo dobbiamo fare, come se fosse un inderogabile dovere, soprattutto verso le nuove generazioni che nel ritmo vorticoso della quotidianità rischiano di non conoscere i loro concittadini che sono delle eccellenze”.
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