Nelle scorse ore è stato scoperto un piccolo bug su iPhone e iPad che manda in crash il sistema digitando facilmente quattro caratteri. Il malfunzionamento connivente quando ci si trova nella libreria delle app e si sta immettendo testo nel campo di caccia. Infatti, con una precisa sequenza si genera quello che viene definito respiring, ovvero un riavvio veloce dell’interfaccia grafica chiamata Springboard di iOs e iPadOS.
La sequenza
A riportare per primo il bug è stato il sito Techcrunch, che ha raccontato come sia sufficiente digitare la sequenza “”:: (virgolette alte aperta e chiusa più due volte due punti) all’interno del campo di caccia nella libreria delle applicazioni su iPhone e iPad per causare un respiring e che riporta direttamente alla schermata di blocco. Laddove si facesse lo stesso tentativo nel campo di caccia delle impostazioni, il menu viene chiuso, ma non accade nulla quando si prova nella caccia generale di Spotlight. Successivamente, si è scoperto che in realtà i secondi doppi punti possano essere sostituiti da qualsivoglia altro carattere, e che quindi il crash dipenda in modo specifico dai primi tre caratteri, seguiti da un quarto random.
I dispositivi interessati
Su iOs 17 il fenomeno si nota con tutti gli iPhone compatibili, mentre con iOs 18 (che è ancora in fase beta), il crash riguarda solamente il menu delle impostazioni. Il bug non crea un riavvio completo (come nel caso del carattere speciale del 2018), non comporta danni o perdite di dati salvati in memoria, tuttavia potrebbe interrompere le operazioni in corso quindi i curiosi potrebbero provarlo, ma è in modo migliore fare a meno di la procedura. Verosimilmente il problema sarà risolto con il prossimo aggiornamento di iOs. Infatti, questo dovrebbe arrivare proprio con iOs 18, che è atteso per settembre in simultaneità con la presentazione dei nuovi iPhone 16, seguito – un mese dopo – da iOs 18.1 che porterà a bordo Apple Intelligence. Qualche tempo fa erano apparsi bug simili che riguardavano WhatsApp e anche i Google Pixel, che potevano andare in crash con un link e addirittura con un video di YouTube.