L’isola dei morti

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Descrizione

Price: 14,99 €
(as of Aug 25, 2024 11:13:04 UTC – Details)



NOVITÀ – L’isola dei morti al Salone del Libro di Torino 2024: selezionato da una giuria di esperti.

★★★★★ L’isola dei morti è un romanzo sorprendente.

★★★★★ Libro perfetto.

★★★★★ Si legge che è un piacere, scrittura molto scorrevole, tiene incollati alle pagine.

★★★★★ Un libro che evoca Poe. Belle le atmosfere dark vittoriane.

L’ISOLA DEI MORTI – AMORE E PERDIZIONE
Una storia che travalica i limiti del genere e incontra lettori di ogni tipo.

Anno 1885. Andrea Nascimbeni è un antropologo veronese che si reca sulla cosiddetta “isola dei morti”, al largo della costa ligure di Zoagli, dopo averne viste rappresentate le “esotiche” strutture funerarie nei dipinti dell’amico Arnold Böcklin. L’intento di innovare i suoi studi, lo immerge nella soffocante atmosfera della cittadina senza nome, dove l’architettura destinata ai trapassati riceve maggiori attenzioni di quella dei viventi.
Il delirio lo avvolge ora dopo ora, forse provocato dai numerosi sinistri misteri in cui si imbatte. Nemmeno la febbre può, però, impedirgli di rintracciare i sepolcri aperti e nascosti alla vista di visitatori fortuiti. Esacerbato dai segreti dell’isola e dall’omertà dei suoi abitanti, Nascimbeni trova un momentaneo conforto solo in una moglie, della quale si invaghisce. Nulla è però come sembra e l’incontro con un uomo avvolto dal mistero lo mette sul chi va là, quando lo invita ad abbandonare l’isola.
L’antropologo, tuttavia, s’ingegna per rimanervi nascosto fino alla vicina festa del “32” ottobre, come viene scherzosamente definita dalla locandiera che lo ospita, perché sa che si tratta del momento in cui potrà capire quali strani riti funerari si celebrano in quel luogo. L’esperienza sull’isola diverrà talmente insostenibile, da provocare il suo abbandono della professione.

FABRIZIO VALENZA, conosciuto per il romanzo fantasy Storia di Geshwa Olers e i numerosi romanzi horror (gli ultimi due, Codice infranto e Trasmissione inversa, pubblicati per i tipi di Dunwich Edizioni), propone con L’isola dei morti una storia gotica ambientata a fine Ottocento, dove la fede nella scienza si scontra con la fede nel soprannaturale.

Nato a Verona nel 1972, FABRIZIO VALENZA è scrittore, filosofo e insegnante di scrittura creativa. L’isola dei morti è un romanzo ispirato al canto sinfonico di Rachmaninov e ai dipinti inquietanti di Böcklin.

☞ L’autore propone i suoi libri indipendenti con l’etichetta Albero del Mistero.
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Dall’editore

FABRIZIO VALENZAFABRIZIO VALENZA

Come nasce L’isola dei morti

Il compositore russo Rachmaninov scrisse il suo canto sinfonico L’isola dei morti nei primi mesi del 1909. All’epoca era all’apice del successo, ma la modalità con la quale giunse alla sua composizione è piuttosto curiosa. Il canto sinfonico costituisce uno dei capolavori dell’autore russo, e descrive in modo immaginifico ed efficace l’approdo in barca su quell’isola che tanto colpì la sua immaginazione. I dipinti, però, quelli di Böcklin, Rachmaninov non li vide mai di persona. Rimase profondamente colpito da una sua riproduzione. Una copia del dipinto che, però, era in bianco e nero.

Tra il 1880 e il 1886, Arnold Böcklin lavorò alla serie di cinque dipinti rappresentanti tutti il medesimo soggetto: l’isola dei morti. Difficile capire a quale luogo si sia ispirato per una simile ossessione.

Il dipinto, commissionatogli da Alexander Günther, misterioso mecenate, era pronto nel 1880. La prima versione, però, esercitò sullo stesso autore un tale fascino, che non volle più separarsene.

L'isola dei mortiL'isola dei morti

Die Toteninsel III

La terza versione del dipinto di Böcklin è quella utilizzata per la copertina: una versione più luminosa delle altre, ma ammantata del mistero che avvolge le vicende del protagonista, Andrea Nascimbeni, alla caccia del segreto che si nasconde sull’isola al largo di Zoagli.

La visione di Fabrizio Valenza

Die Toteninsel IIDie Toteninsel II

Una musica e una visione

C’è un elemento in comune tra me e il protagonista de L’isola dei morti, che si chiama Andrea Nascimbeni: questo elemento è la passione. Andrea Nascimbeni è un antropologo che, nel 1885, si spinge fino alla cosiddetta “isola dei morti”, al largo della costa ligure, mosso dalla passione per la sua ordine antropologica. Si è formato alla scuola di Paolo Mantegazza il primo e tra i più importanti antropologi italiani, ma il suo obiettivo lo proietta oltre ogni immaginazione: quei sepolcri aperti che vede dipinti dall’amico Arnold Böcklin in alcuni quadri che gli sono stati commissionati, gli smuovono qualcosa di importante, che nemmeno lui sa definire esattamente.

Il tema della morte lo attira su quell’isola, ma proprio lì, su quell’isola dove si reca mosso dalla sua scienza e dalla passione che nutre per la comprensione, scoprirà innanzitutto l’amore. Poi la disperazione. Infine, l’orrore. Amore e morte sono sempre i grandi temi di ogni storia, di ogni narrazione: ne L’isola dei morti, esattamente come nel canto sinfonico di Rachmaninov al quale si ispira, questi due aspetti diventano due fiumi, a volte carsici, nascosti, ma sempre più evidenti, che nell’ultima parte della storia si incontrano per creare e mettere in scena l’eterno conflitto dell’esistenza umana.

“Böcklin era stato forse fortuito scopritore di sepolcri aperti, e in quell’apertura io volevo infilarmi. Era tanto affascinante la possibilità di indagare cosa si potesse nascondere dietro l’inusuale pratica mesto, da spingermi alla follia dei giorni che sto per descrivere: sapevo fin dallo sbarco sull’isola dei morti che sarei stato disposto a fare qualunque cosa pur di scoprire il modo in cui si erano sviluppate le usanze degli isolani.”

ASIN ‏ : ‎ B0BB6659YG
Editore ‏ : ‎ Independently published (20 agosto 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina rigida ‏ : ‎ 172 pagine
ISBN-13 ‏ : ‎ 979-8846106666
Peso articolo ‏ : ‎ 281 g
Dimensioni ‏ : ‎ 13.97 x 1.47 x 21.59 cm

FABRIZIO VALENZA

Come nasce L’isola dei morti

Il compositore russo Rachmaninov scrisse il suo canto sinfonico L’isola dei morti nei primi mesi del 1909. All’epoca era all’apice del successo, ma la modalità con la quale giunse alla sua composizione è piuttosto curiosa. Il canto sinfonico costituisce uno dei capolavori dell’autore russo, e descrive in modo immaginifico ed efficace l’approdo in barca su quell’isola che tanto colpì la sua immaginazione. I dipinti, però, quelli di Böcklin, Rachmaninov non li vide mai di persona. Rimase profondamente colpito da una sua riproduzione. Una copia del dipinto che, però, era in bianco e nero.

Tra il 1880 e il 1886, Arnold Böcklin lavorò alla serie di cinque dipinti rappresentanti tutti il medesimo soggetto: l’isola dei morti. Difficile capire a quale luogo si sia ispirato per una simile ossessione.

Il dipinto, commissionatogli da Alexander Günther, misterioso mecenate, era pronto nel 1880. La prima versione, però, esercitò sullo stesso autore un tale fascino, che non volle più separarsene.

L'isola dei morti

Die Toteninsel III

La terza versione del dipinto di Böcklin è quella utilizzata per la copertina: una versione più luminosa delle altre, ma ammantata del mistero che avvolge le vicende del protagonista, Andrea Nascimbeni, alla caccia del segreto che si nasconde sull’isola al largo di Zoagli.

La visione di Fabrizio Valenza

Die Toteninsel II

Una musica e una visione

C’è un elemento in comune tra me e il protagonista de L’isola dei morti, che si chiama Andrea Nascimbeni: questo elemento è la passione. Andrea Nascimbeni è un antropologo che, nel 1885, si spinge fino alla cosiddetta “isola dei morti”, al largo della costa ligure, mosso dalla passione per la sua ordine antropologica. Si è formato alla scuola di Paolo Mantegazza il primo e tra i più importanti antropologi italiani, ma il suo obiettivo lo proietta oltre ogni immaginazione: quei sepolcri aperti che vede dipinti dall’amico Arnold Böcklin in alcuni quadri che gli sono stati commissionati, gli smuovono qualcosa di importante, che nemmeno lui sa definire esattamente.

Il tema della morte lo attira su quell’isola, ma proprio lì, su quell’isola dove si reca mosso dalla sua scienza e dalla passione che nutre per la comprensione, scoprirà innanzitutto l’amore. Poi la disperazione. Infine, l’orrore. Amore e morte sono sempre i grandi temi di ogni storia, di ogni narrazione: ne L’isola dei morti, esattamente come nel canto sinfonico di Rachmaninov al quale si ispira, questi due aspetti diventano due fiumi, a volte carsici, nascosti, ma sempre più evidenti, che nell’ultima parte della storia si incontrano per creare e mettere in scena l’eterno conflitto dell’esistenza umana.

“Böcklin era stato forse fortuito scopritore di sepolcri aperti, e in quell’apertura io volevo infilarmi. Era tanto affascinante la possibilità di indagare cosa si potesse nascondere dietro l’inusuale pratica mesto, da spingermi alla follia dei giorni che sto per descrivere: sapevo fin dallo sbarco sull’isola dei morti che sarei stato disposto a fare qualunque cosa pur di scoprire il modo in cui si erano sviluppate le usanze degli isolani.”

8 recensioni per L’isola dei morti

  1. Customer Amazon

    Quello che non ci si aspetta da un libro
    L’isola dei morti è un romanzo sorprendente. La narrazione ricorda i classici dell’horror, quella dei grandi dell’800, con l’escamotage del racconto in prima persona ma col distacco di una lettera, scritta anni dopo l’esperienza vissuta. Quel distacco è fondamentale per regalare al lettore il tempo di entrare nella storia e farsi le domande che lo conducono avanti, come una pedina nella scacchiera in cui suo malgrado è entrato, cominciando a leggere. Noi lettori ci muoviamo su due piani, quello del giovane, avventuroso antropologo e quello dell’anziano narrante, ormai privo di certezze, che racconta al suo mentore del viaggio sull'”isola senza nome”, di fronte alla costa ligure: lì desiderava studiare una popolazione divenuta leggenda. In un linguaggio che replica quasi alla perfezione l’epistolare di fine 800, in un clima cupo, temporalesco, quasi una proiezione dei suoi moti d’animo, lo studioso percorrerà un cammino che si potrebbe definire iniziatico, se non ne fosse esattamente l’opposto. D’amore, in fondo, non si muore, ma perdere tutte le certezze può essere una forma di morte anche peggiore di quella fisica.

  2. Marty

    Libro L’isola dei morti
    Lettura piacevole, enigmatica e allo stesso tempo abbastanza complessa ed astratta nell’introduzione il protagonista Andrea Nascimbeni studioso della facoltà antropologica di arti funerarie scrive un saggio per meglio dire un resoconto al suo benevolo professore Paolo Mantegazza sul mistero e tradizioni arcaiche esoteriche di un isola al largo della costa Ligure di Zoagli sulla base di un dipinto con seconda riproduzione molto simile all’autentico da un amico Arnold Bocklin. Vi giunge grazie ad un marinaio traghettatore di nome Andrea soprannominato Caronte che lo avverte di alcuni comportamenti chiusi e scomposti non solo degli abitanti ma in particolare di leggende e riti pagani avvenuti nel corso degli anni al suo interno gli suggerisce inoltre per la sua breve permanenza di andare ad alloggiare da una certa Rosina che a sua volta gli dirà di non farsi vedere abitualmente nei luoghi e di fare molta attenzione alla celebre festa del 32 (cosidetta festa dei morti) o a certe richieste. A questo punto sbarcato sull’isola e non avendo benché minime spiegazioni su tali ambiguità lo studioso inizia solo e isolato i suoi piani di ricerca e intervista ma viene immediatamente minacciato oltretutto continuando a ispezzionare l’isola si accorge di essere finito in una specie di struttura per malati mentali per poi finire all’ultimo posto della costa luogo proibito per i forestieri dove per giunta conosce in una dimora nascosta dalla scogliera un altro ricercatore suo compatriota, da lì strane allucinazioni di una figura spettrale e riecheggianti ricordi del suo passato su un amore di gioventù Imelda. Arriviamo alla parte centrale del libro dove lo studioso si reca ad una locandina dell’isola per una pausa pranzo dove conosce una misteriosa cameriera Silvia di cui si innamora perdutamente al primo colpo consumando alla fine il rapporto, intenzionata a fargli conoscere la sua famiglia per l’onesto amore ricevuto invita lo studioso che sempre durante il pranzo non viene ben visto dal padre della giovane a causa della sua moderna ed esuberante mentalità perciò si dilegua senza troppi ripensamenti a quel momento retrograde, mancano pochi giorni alla partenza la ragazza ritorna dal suo amato per comunicargli che durante la festa del 32 senza intromissioni di alcun genere sarà la famosa sacrificata alla folla perché non più vergine, lo studioso cercherà di salvarla ma invano e riuscirà a scappare grazie all’aiuto del marinaio arrivato in anticipo.

  3. MP

    Interessante
    Testo interessante.Ripropone una scrittura tipica del tardo ottocento/primi del novecento, mantenendo lo stile del tempo con i continui cenni agli stati d’animo.In questo però in alcuni punti risulta ripetitivo appesantendo uno stile ormai desueto che i più faticheranno a seguire.Inoltre alcuni cenni meteorologici e ambientali non si adattano al periodo in cui è ambientato (fine di ottobre).Infine l’eccesso di suspense non è sufficientemente ripagato dal finale: possibile che solo il protagonista non riesca a mettere insieme i pezzi neppure a posteriori?Con qualche piccola modifica il testo diventerebbe eccellente.

  4. Anna Fiorito

    Libro
    Articolo arrivato in perfette condizioni imballaggio impeccabile sono soddisfattissima dell’acquisto

  5. Liana

    Complimenti allo scrittore.
    Ammetto che di solito non leggo libri auto-pubblicati. Ho acquistato questo libro per la copertina, in quanto riproduce uno dei miei quadri preferiti. Iniziato già con l’intenzione di mollarlo se non mi fosse piaciuto, ho trovato una scrittura molto piacevole (nè troppo pomposa nè troppo terra terra), delle atmosfere davvero suggestive e una storia che ha il suo perché. Davvero una gradevolissima lettura. Moltissimi complimenti all’autore.

  6. DanielaMarchini

    Interessante
    Storia ben costruita con colpi di scena.

  7. Grace

    Dark
    Un libro che evoca Poe. Belle le atmosfere dark vittoriane.

  8. Cliente Amazon

    Genere gotico
    Si fa leggere ma non riesce a mantenere una tensione emotiva adeguata

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