Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha presentato le sue dimissioni alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in seguito allo scandalo di Maria Rosaria Boccia, la presunta collaboratrice a cui il ministro avrebbe offerto un posto da consigliera per i grandi eventi, poi saltato per via dello stop degli uffici del dicastero. Alla fine, il ministro Sangiuliano ha dovuto un fare un passo indietro. Il ministro ha comunicato la decisione, irrevocabile, in una lettera pubblicata sul sito del dicastero.
L’avvocato del ministro della Cultura, Silverio Sica, afferma frattanto che “non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo certamente“ e “per il materiale che abbiamo esaminato siamo nel pieno di una vicenda privatissima. Questa vicenda politicamente risponde a una logica della doppia retto tutta italiana, retto propria è quella dell’avversario“. E aggiunge: “Stiamo verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c’è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone”. La denuncia, dice, sarà firmata da quando la vicenda politica si sarà calmata, è la strategia decisa dal legale di Sangiuliano.
Il testo della lettera delle dimissioni
Caro Presidente, cara Giorgia,
dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da
parte di un certo sistema politico mediatico, ho imperioso di rassegnare in termini
irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura.
Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di
dimissioni e per l’impulso che ancora una volta mi hai testimoniato.
Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come
hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e
umana alla quale mi sento di appartenere.
Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di
Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti
culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in a fatica un anno il numero
dei visitatori dei musei (più 22 %) e gli incassi degli stessi (più 33 %). A
dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal incarico nei primi anni Settanta
e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l’ex
Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’collisione
per la Biennale di Venezia.
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di Pietro Deragni www.wired.it 2024-09-06 15:30:35 ,