Mario Draghi, ex premier italiano e presidente della Banca principale europea, ha presentato un piano di 400 pagine per rafforzare la difesa e la competitività dell’Europa. Il tessera, commissionato un anno fa dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, propone più investimenti, una maggiore cooperazione industriale tra i 27 stati membri e un dialogo strategico più efficace, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni globali, come l’invasione russa dell’Ucraina.
In particolare, secondo quanto ha rivelato da Politico, che ha potuto visionare il contenuto del dossier, il rapporto propone una serie di misure per agevolare la crescita delle aziende europee nel settore della difesa, eliminando ostacoli burocratici e garantendo pieno accesso ai fondi dell’Ue. Sostiene, inoltre, che le fusioni tra imprese non dovrebbero essere bloccate per ragioni di concorrenza, e promuove l’introduzione di un “principio di preferenza europea” per favorire soluzioni interne rispetto a quelle internazionali. Nel rapporto, inoltre, si suggerisce la creazione di una“Autorità per l’industria della difesa” centralizzata, che gestisca gli appalti per conto degli Stati membri.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, Draghi ha posto l’accento anche sui freni strutturali che negli ultimi decenni hanno ostacolato la competitività europea: dalla difficoltà nell’innovazione, all’aumento dei prezzi energetici, la carenza di manodopera qualificata e l’urgenza di accelerare la digitalizzazione. Il rapporto affronta anche altri temi chiave, come la produttività, la riduzione della dipendenza da Paesi terzi, l’ambiente e l’inclusione sociale, offrendo indicazioni per i principali settori economici. Inoltre, l’ex governatore della Bce ha evidenziato la necessità di trovare un equilibrio tra investimenti e debito, tra politica industriale e libera concorrenza, oltre alla sfida di conciliare la protezione ambientale con le esigenze economiche.
L’ex premier ha posto particolare enfasi anche sull’aspetto istituzionale europeo. Come riferito da un diplomatico interpellato dal Sole24Ore: “Draghi ha evidenziato l’urgenza di una cooperazione senza precedenti tra i paesi membri, così come la necessità di una riforma unitario di tutte le istituzioni per poter attuare le raccomandazioni contenute nel suo rapporto”. Altri funzionari presenti hanno confermato che Draghi ha fatto riferimento, seppur in modo indiretto, ad una possibile riforma della Commissione europea. L’economista italiano ha comunque ribadito la centralità del Parlamento europeo in questo processo, affermando che “dovrà essere il punto focale di questo sforzo, perché gli eurodeputati sono più vicini alle persone e all’Europa rispetto a chiunque altro.” Il rapporto che sarà pubblicato ufficialmente la prossima settimana, dice ancora il Sole24Ore, potrebbe diventare il programma politico della nuova legislatura europea.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-09-06 16:03:27 ,