Se c’era qualcuno che sapeva farti “sentire” davvero il Lato Oscuro, quello era James Earl Jones. L’attore, finito lunedì all’età di 93 anni, ha prestato la sua voce a Darth Vader in una decina di produzioni di Star Wars, dal primo capitolo Guerre Stellari (poi ribattezzato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza) fino agli Star tours.
Jones è stato in grado di rendere affascinante il suono minaccioso della Forza. Con la sua scomparsa, si potrebbe pensare che tutta la potenza, la gravitas e il rispetto che ha conferito al personaggio siano destinati a svanire. Ma grazie all’intelligenza artificiale non è così.
Un Darth Vader AI
Qualche anno fa, dopo aver pronunciato alcune battute come Darth Vader per L’ascesa di Skywalker, secondo Vanity Fair l’attore avrebbe espresso il desiderio di concludere la sua avventura nei abiti del Signore dei Sith. Per poter continuare a usare la voce che contraddistingue il personaggio fin dai primi film di Star Wars, la Lucasfilm si è rivolta a Respeecher, una società ucraina che ha sfruttato l’AI per ricreare la voce di Jones sulla base delle sue interpretazioni passate, con il benestare dell’attore.
Il lavoro di Respeecher, completato durante l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, è stato utilizzato nella serie spinoff Obi-Wan Kenobi; un’eventuale partecipazione futura di Darth Vader ad altri titoli del franchise sarà quindi legata al ricorso all’intelligenza artificiale dell’azienda (i rappresentanti di Respeecher e Lucasfilm non hanno risposto alle richieste di commento di Wired US).
Un banco di prova per le voci AI
La morte di Jones rappresenta un momento importante per le performance vocali generate dall’AI. Durante lo sciopero degli attori di Hollywood dell’anno scorso, una delle questioni più dibattute tra il sindacato e i grandi studios cinematografici ha riguardato proprio la necessità o meno del consenso degli artisti sull’utilizzo delle loro performance passate per addestrare i modelli di AI. Alla fine, i rappresentanti degli attori hanno ottenuto una serie di tutele sull’uso dell’intelligenza artificiale. Ora la domanda è cosa succederà nel caso di Darth Vader.
Quando Paul McCartney ha utilizzato l’AI per creare una canzone dei Beatles partendo dai nastri incisi dai Fab Four quando erano ancora tutti in vita, il risultato è stato angosciante. una volta che OpenAi ha diffuso una demo in cui il suo assistente vocale aveva una voce che ricordava da vicino quella di Scarlett Johansson, l’attrice ha dichiarato di essere “scioccata, arrabbiata e incredula” (la società ha negato di essersi ispirata a Johansson, ma ha comunque messo sospeso il progetto). E ora anche i doppiatori nel settore dei videogiochi stanno scioperando per ottenere tutele per le loro performance vocali. A quanto pare il valore delle voci non è mai stato così alto.
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di Angela Watercutter www.wired.it 2024-09-10 14:47:34 ,