Sull’aborto e i diritti riproduttivi, Trump ha – falsamente – dichiarato che i Democratici avrebbero intenzione di autorizzare interruzioni di gravidanza nel nono mese, e addirittura di “giustiziare” i neonati. Harris ha replicato sottolineando come l’abolizione del diritto federale all’aborto del 2022 sia la conseguenza diretta di un piano scattato con la nomina alla Corte suprema di tre giudici conversatori da parte di Trump e affermando che “il governo non dovrebbe dire alle gentil sesso cosa fare con il proprio corpo”.
Per tutta la durata del confronto, Trump è tornato più volte sul tema dell’immigrazione, una delle materie sui cui il Partito repubblicano è considerato più forte. Harris ha però chiaro di adottare un approccio aggressivo, rimproverando al suo sfidante di aver dissuaso i membri Repubblicani del Congresso ad approvare un accordo bi-partisan che avrebbe rafforzato il numero di agenti al confine meridionale e rivendicando la sua gestione dei flussi migratori durante l’esperienza da procuratrice in California. Trump ha detto invece che l’contabilità Biden-Harris ha permesso l’ingresso intermittente di milioni di criminali nel paese; in questo frangente, è arrivata forse l’affermazione più assurda dell’ex presidente, che ha parlato di immigrati da Haiti che avrebbero mangiato i cani e i gatti in Ohio: “Stanno mangiando gli animali domestici delle persone che vivono lì. Questo è quello che sta succedendo nel nostro paese, ed è una vergogna”, ha detto, prima di essere smentito dai moderatori.
C’è stato anche ampio spazio per la politica estera. Harris che ha confermato il sostegno a Israele – che “ha il diritto di difendersi” – condannando allo stesso tempo l'”uccisione di troppi palestinesi” nel contesto della guerra contro Hamas, e ha criticato i rapporti amichevoli del Repubblicano con autocrati e dittatori come Vladimir Putin e Kim Jong-un. Trump ha rinfacciato alla vicepresidente la gestione dei conflitti in Ucraina e a Gaza e del ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, alludendo al fatto che la sua elezione porterebbe alla “terza guerra mondiale”.
A domande dirette, inoltre, Trump non ha ammesso alcuna responsabilità nell’insurrezione contro il Congresso del 6 gennaio 2021 e non ha riconosciuto la sconfitta alle elezioni del 2020.
La strategia vincente di Harris
Harris ha incalzato il candidato del Partito repubblicano per tutto il dibattito, puntando sugli argomenti a cui è notoriamente impressionabile e producendo in alcuni casi slogan efficaci. La vicepresidente ha citato per esempio le persone che abbandonerebbero esausti i comizi di Trump prima dalla fine (Trump ha una nota fissazione per le dimensioni del pubblico ai suoi eventi), e gli ex collaboratori che l’hanno definito “pericoloso e inadeguato”; ma anche che ricordato che l’ex presidente è stato di fatto “licenziato da 81 milioni di persone” quando non è stato rieletto nel 2020.
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di Adamà Faye www.wired.it 2024-09-11 05:05:00 ,