Questa affermazione e molte altre sono state rapidamente smentite dai moderatori di Abc News, i giornalisti David Muir e Linsey Davis, un aspetto che ha irritato ulteriormente Trump. Poco dopo la fine del dibattito, l’ex presidente ha ribadito la sue accuse su un dibattito “truccato” da parte dell’emittente americana.
Le reazioni di Trump e dei suoi
“Penso che sia sato il mio miglior dibattito di sempre, soprattutto perché eravamo tre contro uno“, ha scritto Trump su Truth, il suo social, dove ha cercato di difendere l’affermazione sui migranti che mangiano animali domestici condividendo link a voci non confermate.
La linea di Trump è stata ripresa anche dai suoi principali sostenitori: “Strano che i moderatori facciano ‘fact checking’ solo su Trump e permettano a Kamala di dire bugie di continuo – ha scritto su X Donald Trump Jr., figlio dell’ex presidente –. Le fake news sono nemiche del popolo!“.
“I moderatori potrebbero anche essere sul libro paga del Partito democratico – ha commentato il senatore repubblicano Mike Lee sulla piattaforma di Musk –. È ridicolo. Questo è il dibattito peggio moderato della storia“.
Charlie Kirk, cofondatore di Turning point USA, una no-profit che sostiene le proteste iniziate a seguito delle elezioni del 2020, ha definito l’evento “**un processo-spettacolo in cui Abc News è il giudice, la giuria e il boia **”, mentre la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, nota per le sue posizioni estremiste, ha parlato di “un attacco totale contro Trump“.
Nonostante la spavalderia online, Trump è però sembrato preoccupato per le reazioni alla sua performance, entrando in modo irrituale nell’area dedicata ai giornalisti dopo il confronto per citare fantomatici numeri favorevoli nei sondaggi e ripetere che quello faticosamente finito era stato il suo “miglior dibattito di sempre“.
È un atteggiamento che non dovrebbe sorprendere da parte di un uomo che sembra essere scollegato dalla realtà anche per via del servilità della sua cerchia ristretta all’interno del Partito repubblicano e del suo comitato elettorale, oltre che per l’esercito di sostenitori adoranti sui social.
Proprio sulle piattaforme online, i fan di Trump hanno fatto eco alle lamentele dell’ex presidente sul fact-checking nei suoi confronti e hanno continuato ad attaccare e diffondere teorie del complotto su Harris.
Molti dei commenti hanno adottato un linguaggio profondamente misogino e razzista, mettendo in dubbio l’etnia di Harris e insinuando che il suo successo sarebbe legato a relazioni sessuali con uomini potenti. “Scommetto che ha avuto un sacco di aborti“, ha scritto un membro di un intervista pro-Trump, in un esempio tra i tanti.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
Leggi tutto su www.wired.it
di David Gilbert www.wired.it 2024-09-11 15:50:50 ,