Il bonus Befana ritorna a essere un bonus Natale. Il sostegno inizialmente ideato per rimpinguare le tredicesime delle fasce di lavoratori meno abbienti e poi slittato a gennaio a causa di difficoltà legate alla sua copertura sarà anticipato a dicembre 2024 “grazie al fatto che le entrate stanno andando bene”. Lo ha confermato al Sole 24 Ore il viceministro dell’Economia e delle finanze Maurizio Leo.
L’anticipo della misura sarà reso possibile dallo stralcio di quest’ultima dal decreto legislativo Ires-Irpef e dal suo inserimento sotto forma di emendamento dell’esecutivo al decreto omnibus, che dovrebbe arrivare al vaglio delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato già il 23 settembre per poi approdare entro la settimana successiva in parlamento. Per i potenziali beneficiari del bonus c’è poi un’altra novità positiva. In busta paga potrebbero infatti arrivare più soldi rispetto ai circa 80 calcolati in una prima fase al netto delle tasse. Leo ha infatti fatto sapere che il governo sta puntando “a un bonus di 100 euro netti senza tassazione”.
Il bonus Natale
Il sostegno è dedicato ai lavoratori dipendenti il cui reddito annuo è compreso tra gli 8.500 e i 28mila euro. Le risorse totali che il governo ha stimato di destinare alla misura equivalgono a 100 milioni di euro, utili a coprire una platea di circa un milione di destinatari.
Un taglio alle tasse
Leo ha poi definito possibile una riduzione della pressione fiscale per i redditi medi, a patto però di trovare le risorse necessarie. “Sappiamo – ha spiegato – che i contribuenti che hanno un reddito tra i 28 e i 50mila euro oggi hanno un’aliquota del 35%”. L’obiettivo è quello di “portarlo al 33%, magari spingerci un po’ più in là per quelli che fanno parte della terza fascia, quella del 43% e portarla sino a 60mila euro, quindi prendere 10mila della terza fascia e posizionarli sul 33%. Però tutto con la prudenza del caso, è tutto da vedere sulla base delle risorse che si riusciranno a reperire”.