Microsoft vuole riaccendere la stazione nucleare più discussa degli Stati Uniti. Quella di Three Mile Island, al centro del più grave incidente nucleare del paese. L’espianto dismesso tornerà in funzione e la sua intera produzione sarà assegnata per vent’anni a un unico cliente. Il colosso di Redmond, per l’appunto. Né l’una, né l’altra situazione si erano mai verificate in precedenza ma entrambe si verificheranno quale conseguenza dello storico e innovativo accordo tra Microsoft e Constellation Energy, finalizzato alla riapertura dell’espianto di Three Mile Island, di cui uno dei reattori si è parzialmente fuso a seguito di un incidente, e alla ventennale esclusiva dell’acquisto dell’energia prodotta da parte del colosso di Redmond.
L’incidente di Three Mile Island
L’affiatamento tra le due società servirà da un lato a soddisfare il sempre maggiore fabbisogno energetico dei progetti di Microsoft relative all’intelligenza artificiale, dall’altro a dare una nuova vita all’espianto della Pennsylvania, sede del peggior incidente nucleare mai verificatosi negli Stati Uniti. Secondo la Nuclear Regulatory Commission, il 28 marzo 1979 la fusione parziale del nocciolo del reattore dell’unità 2 dell’espianto di Three Mile Island fu scatenata da alcuni malfunzionamenti delle apparecchiature, le cui conseguenze furono acuite da errori degli operatori. Un successivo guasto alla pompa dell’acqua causò la perdita di refrigerante nel reattore.
Constellation Energy, che dell’espianto di Three Mile Island è proprietaria, aveva già stabilito di riavviarne l’unità 1 entro il 2028, mettendo sul piatto un scontro di circa 1,6 miliardi di dollari. Tale unità è adiacente al reattore che a fine anni Settanta subì la fusione parziale, portando a una battuta d’arresto importante per l’industria nucleare e generando un’onda di contestazione all’energia atomica nel Paese. Secondo l’amministratore delegato di Constellation Joseph Dominguez, “la stazione nucleare non avrebbe mai dovuto essere chiusa”, considerando anche che l’espianto potrebbe generare “la stessa quantità di energia pulita prodotta da tutte le fonti rinnovabili costruite in Pennsylvania negli ultimi 30 anni”.
La rinascita della stazione è esplicativa della nuova tendenza che vede le big tech impegnate a cercare nuove fonti di energia affidabili e a emissioni zero, utili a supportare i loro data center in espansione e le loro attività sempre più intense rispetto alla tecnologia del momento. Il prossimo passaggio sarà però burocratico: Constellation dovrà superare le ispezioni di sicurezza della Nuclear Regulatory Commission degli Stati Uniti, che non ha finora mai dato il proprio benestare alla riapertura di una stazione nucleare.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-09-23 11:44:07 ,