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“Come rappresentanti degli
industriali lattieri, non siamo contro il progresso, questo deve
essere molto chiaro. Tuttavia però, quando parliamo di prodotti
alimentari, devono essere sicuri, sostenibili, sia dal punto di
vista ambientale sia sociale”. Così a Napoli Paolo Zanetti,
presidente di Assolatte, intervenuto al “First International
Conference on Buffalo Mozzarella and Milk Products”, primo
congresso internazionale sulla mozzarella di bufala campana Dop
in corso alla sala congressi dell’Università Federico II.
“Questo momento di confronto – prosegue Zanetti – è decisivo,
soprattutto rispetto a ciò che vengono chiamati i ‘prodotti
chimici’ creati in laboratorio. Qualora dovessero arrivare sul
mercato, dovranno prima di tutto essere sicuri. Ricordiamoci che
dietro il latte, a livello mondiale – sottolinea il presidente
di Assolatte – ci sono circa un miliardo di persone, posti di
lavoro che dipendono direttamente o indirettamente da questo
settore. Parliamo dunque anche di sostenibilità sociale. E visto
che parliamo di novità, consideriamo anche il parallelismo
con il settore automobilistico. Evitiamo di fare scelte
scellerate come, forse, è stato fatto in quel campo. Dobbiamo
fronteggiare la problematica del settore lattiero-caseario a 360
gradi, considerando la sicurezza alimentare, la sostenibilità
economica, sociale e ambientale”.
Per Zanetti, altro tema molto importante – “che è anche il
nostro cavallo di battaglia” ammette – è la tutela del
consumatore. “Il latte – spiega – è solo quello che deriva dalla
secrezione mammaria, i formaggi derivano solo dal latte. Tutto
il resto, piuttosto i prodotti chimici, sono altra cosa. Se vogliamo
veramente tutelare il consumatore, dobbiamo permettergli di
scegliere consapevolmente. Quando va al supermercato, deve
sapere se sta comprando latte, formaggio, parmigiano reggiano,
mozzarella di bufala, burrata, oppure un prodotto chimico creato
in laboratorio”.
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